Al termine del ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League contro la Stella Rossa, Dejan Stankovic ha concesso un’intervista ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole.
“I miei ragazzi sono stati coraggiosi e bravi, in piena fiducia dei propri mezzi. Anche 60′ contro un Milan in 10 tra andata e ritorno. So quello che abbiamo fatto in 180′, sono orgoglioso: hanno dimostrato a sé stessi che possono farcela“.
Su quello che ha portato alla Stella Rossa: “Un anno fa ho portato una cultura un po’ diversa del lavoro, un attaccamento alla maglietta che indossano. Il club che credeva in me, dicono che sono giovane, ma ho giocato 25 anni a calcio e posso dire che me ne intendo. Abbiamo costruito una bella realtà. Ho portato tanta passione, tanta lealtà, perché è il mio paese e la mia città dove sono cresciuto“.
Su Ibra (con il quale si abbraccia prima della risposta) e lo scudetto: “È mio fratello, è una persona splendida. Parliamo di campo e fuori. Il Milan deve migliorare, negli ultimi 20 giorni un po’ così così. In Italia dipende solo dall’Inter di Conte per la squadra che ha e per il momento in cui è”.
Sulla sfida: “Sono dispiaciuto e giustamente se mi dà calcio d’angolo all’ultimo minuto voglio battere il calcio d’angolo. Penso che viceversa il Milan l’avrebbe battuto. Ho detto all’arbitro di farlo battere per questi ragazzi, sono orgoglioso“.