HomePrimo PianoIl finale di stagione del Milan: un modulo senza veri interpreti

Il finale di stagione del Milan: un modulo senza veri interpreti

Il Milan dice addio alla Coppa Italia e torna con la testa e con le gambe sui campi d’allenamento per preparare il finale di stagione, le ultime cinque partite di campionato che possono ancora regalare ai rossoneri quel tricolore da strappare dal petto dei cugini, campioni in carica.

Un modulo senza interpreti

Tra le tantissime difficoltà di Stefano Pioli nel mandare in campo l’undici ideale da un po’ di settimane a questa parte, spiccano senza dubbio le assenze, gli infortuni e l’incapacità di alcuni singoli di riuscire a fare la differenza, cosa che accadeva con più serenità negli scorsi mesi. Arrivati a questo punto della sragione, ci si interroga – in qualche modo – anche sul consueto modulo che ha fatto svoltare questo Milan, riportandolo tra le prime quattro squadre della nostra classifica e, quest’anno, in lotta per il titolo.

Non una critica alle scelte di Pioli. Bensì, a ciò che Pioli si sta inventando per non abbandonare l’idea di gioco a cui i suoi calciatori sono ancorati, e proseguire sulla propria strada senza grossi stravolgimenti. Troppi indisponibili, troppe assenze, ed è qui che il tecnico rossonero si ritrova a mandare in campo un 4-2-3-1 senza però possedere gli interpreti giusti o i loro eventuali cambi.

Milan-Spezia: Alexis Saelemaekers e Simone Bastoni (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Spezia: Alexis Saelemaekers e Simone Bastoni (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

La fascia destra è probabilmente quella che sta mancando di più in assoluto: la rotazione Saelemaekers-Messias non vuol sapere di spiccare il volo. Entrambi i giocatori stanno impiegando grossa fatica sulla destra: nessuno spunto, tanti errori individuali, nessuna responsabilità nel rischiare la giocata vincente. Discorso analogo è quello legato al ruolo di trequartista. Brahim Diaz. L’andaluso non riesce a giocare con continuità, risulta prevedibile e soprattutto lontano anni luce dal giocatore che siamo riusciti ad apprezzare a cavallo tra la fine della scorsa e l’inizio di questa stagione. Le sua mancate prestazioni, hanno addirittura spinto Pioli a schierare numerose volte Kessie in quel ruolo: non un colpo di genio – purtroppo – ma la sensazione piuttosto, che il tecnico si sia visto costretto a schierare l’ivoriano per questioni di affidabilità, piuttosto che puntare sull’estro (oramai perduto) di Brahim. Capitolo centravanti. L’uomo costretto a fare gli straordinari è Olivier Giroud, a causa di una serie clamorosa di infortuni o problemi da parte di Ibrahimovic e Rebic.

Nonostante tutto e con evidenti limiti di qualità della rosa, probabilmente gonfiata sulle ali dell’entusiasmo, il Milan si ritrova comunque al comando della classifica. I miracoli di Pioli sono tantissimi, ma dalla prossima sessione di mercato, qualcuno – dirigenza in primis – dovrà tendergli la mano per permettere che un’idea di gioco possa trovare la sua efficacia con i giusti interpreti.

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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