Il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange è intervenuto nel corso della conferenza stampa finale organizzata a Coverciano dai vertici arbitrali. Tra le tematiche toccate anche quella riguardante l’arbitro Serra, colpevole dell’errore sul gol mai esistito, sulla carta, di Messias in Milan-Spezia.
“Sono anni che parliamo di tecnica, di etica, di organizzazione e di umanizzazione. Quest’ultimo tema ci è sembrato emblematico. Qui stiamo parlando di una ‘tragedia sportiva’, di una persona che ha fatto vedere, tra limiti e fragilità, l’aspetto umano. Soprattutto in un contesto positivo, perché non si può dimenticare il comportamento del Milan, in generale dei calciatori e dell’ambiente. Magari in altre occasioni abbiamo letto che forse c’erano troppi giovani che arbitravano, perché abbiamo letto anche cose di questo tipo, ma il comportamento in quell’occasione francamente c’è sembrato esemplare. In una situazione dove ci sono presupposti, anche dei media, c’è sembrato giusto trasformare un problema in una risorsa che era quella di raccontare storie di arbitri, far vedere cosa c’era dietro una persona. Credo sia stato un momento naturale e di confronto, c’è sembrato giusto raccontare di storie e di uomini, l’elaborazione di lutti e fallimenti, sportivi, che pure possono avvenire“.
