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Milan, ora lo Slavia Praga in sette giorni. Cosa portarsi dietro dal Rennes?

Superato l’ostacolo Lazio è già tempo di ributtarsi sull’Europa League ed entrare in ottica Slavia Praga. Come primo appunto nel taccuino di Stefano Pioli c’è naturalmente il passaggio del turno, ma l’augurio è che si possa tornare a vedere un Milan brillante, tutt’altro di ciò che si è visto all’Olimpico 72 ore fa. Il calore di San Siro aiuterà. O si spera. Almeno così è stato nel precedente appuntamento europeo. Un incontro controllato dall’inizio alla fine e timbrato con il risultato che tutti vorrebbero tra le proprie mura, 3-0.

Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Slavia Praga come il Rennes

Ed è proprio da quel Milan-Rennes di metà febbraio che Pioli e i suoi dovranno ripartire. C’è tanto da prendere e riproporre giovedì. Ad esempio, il primo tempo: partenza subito coraggiosa (ricordate la traversa di Leao?) e fluidità di manovra. Superiorità numerica a destra e sinistra grazie ai terzini, per poi sfruttare la presenza fisica in area. Quasi tutto ciò che non abbiamo visto a Roma. E se non si chiede troppo, lo stesso dinamismo di Loftus-Cheek, che proprio da quel match sembra aver perso brillantezza. Un risultato rotondo in stile Milan-Rennes aiuterebbe molto, considerando le difficoltà che hanno avuto i rossoneri nella gestione del doppio impegno. In altre parole, ripensando a Rennes, non è consigliabile doversi giocare tutto in terra ceca.

Milan: Christian Pulisic e Ruben Loftus-Cheek (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Christian Pulisic e Ruben Loftus-Cheek (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Come arriva lo Slavia Praga?

Se il Rennes arrivò a Milano con l’entusiasmo alle stelle ed una bella pagina dedicata ne La Gazzetta dello Sport, lo stesso probabilmente non accadrà con lo Slavia Praga. Mentre i francesi poterono vantare un filotto di sei successi consecutivi, il momento della compagine ceca in avvicinamento a San Siro è ben diverso. Lo Slavia Praga ha infatti affrontato due volte i cugini dello Sparta, prima in Coppa e poi in campionato. Nel primo round, dopo esser passati in vantaggio di due reti, lo Slavia si è fatto riacciuffare in un quarto d’ora, per poi alzare bandiera bianca ai supplementari dopo un calcio di rigore. In campionato, invece, fallita l’occasione di avvicinare lo Sparta (0-0) che dista 4 punti. Umori diversi. Che possono voler dire tutto o niente. Sarà uno Slavia depresso e vulnerabile o agguerrito e determinato? Ve lo diremo tra 72 ore.

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