Arrigo Sacchi, storico tecnico rossonero, ha rilasciato la consueta intervista settimanale a gazzetta.it. Ecco il suo commento sul weekend di Serie A che ha infiammato la lotta Champions.

Sulla difficoltà di tutte le partite: “Il pareggio del Cagliari a San Siro contro il Milan insegna che non ci sono partite vinte prima di scendere in campo. Una volta poteva accadere, io non ho niente da pretendere, tu hai bisogno di qualche punto, così restiamo amici e magari l’anno prossimo… Adesso, per fortuna, non funziona più così: questa abitudine tutta italiana sembra scomparsa“.

Un appunto sul comportamento di alcuni giocatori della Juventus: “I giocatori della Juve devono smetterla di accerchiare l’arbitro. È un comportamento poco professionale e molto maleducato. Poi succede che andiamo a giocare all’estero e, quando facciamo così, ci becchiamo il cartellino rosso. Cerchiamo di essere educati nei gesti e nelle reazioni. L’educazione è alla base dello sport“.

Sul pareggio del Milan contro il Cagliari: “Quando si ha a che fare con un gruppo di giovani si è destinato ad andare incontro a certe problematiche. Ve lo dice uno che ha sempre lavorato con i giovani e quindi so quali sono i vantaggi e quali i limiti. Credetemi: l’incidente di percorso contro il Cagliari rientra nella norma quando si ha a che fare con i giovani. Le cose straordinarie le hanno fatte quando, nel periodo precedente, hanno avuto continuità di rendimento e di risultati. Una partita storta può capitare, ma non deve mica gettare tutti nello sconforto“.

Sul prossimo cliente per i rossoneri, l’Atalanta: “Tostissimo, però anche i bergamaschi hanno le loro pecche. Sono fantastici, hanno interiorizzato il gioco, ma non riescono ancora a gestire con saggezza i periodi della partita in cui cala il ritmo. Subiscono spesso gol, in questi momenti. Gasperini lavorerà certamente su questo aspetto, ma io credo che il Milan ce la possa fare, la porta è ancora aperta. E poi c’è un’altra cosa da sottolineare a proposito dei rossoneri…”.

E Sacchi continua: “Per i soldi spesi il Milan è la quinta società della Serie A. Ha speso meno della Juve, dell’Inter, del Napoli, della Roma. Dunque, secondo la logica economica, dovrebbe essere quinta. Invece è lì a giocarsi un posto in Champions League. Bisognerà pure dire che chi tiene i bilanci in ordine è virtuoso, o no?“.

Sul fallimento/delusione: “Non qualificarsi per la Champions, dunque, non sarebbe una tragedia. Semmai un dispiacere, questo sì, ma ha ragione Pioli quando sostiene che non deve essere vissuto come un fallimento. E poi, lo ripeto, penso che i rossoneri ce la possano fare. Assieme all’Atalanta, al Sassuolo e allo Spezia sono la squadra che ha giocato, nell’arco della stagione, il calcio più propositivo e più coraggioso. Se i meriti acquisiti contassero qualcosa…“.