Il Milan, all’alba del 12 settembre, è già senza attaccanti. Un verdetto, una cruda e nuda verità che ci porta indietro a tutte le precedenti stagioni, dove per diversi motivi la squadra si è sempre ritrovata con la coperta corta. Ora, però, mi chiedo: di chi è la colpa? possibile che in fase di programmazione salti sempre qualcosa?
Milan, la crisi degli attaccanti è già arrivata
l’ultima notizia in ordine cronologico è quella che riguarda Divock Origi. L’attaccante belga, giunto a parametro zero quest’estate e proveniente dall’Arsenal, non ci sarà contro il Napoli, dopo aver già saltato l’ultima gara di campionato contro la Sampdoria. E considerando che manchereanno anche Leao per squalifica e Rebic per infortunio, non una bella situazione per Stefano Pioli. Origi, che clinicamente è guarito da tempo, accusa saltuariamente infiammazioni o indurimenti del tendine. E conti alla mano, è già crisi attaccanti: Rebic ne avrà ancora per 15/20 giorni, Ibrahimovic rientrerà a gennaio e Lazetic non è pervenuto (poi mi spiegherete come fa uno di 20 anni ad essere perennemente infortunato se non gioca????). Riassunto: a Napoli, ancora una volta, l’attacco rossonero sarà tutto sulle spalle di Giroud.
Di chi è la colpa (se c’è)?
La domanda è lecita: di chi è la colpa? Perché di certo Origi finora sembra essere un po’ «marcio» (speriamo di sbagliarci ma qualcuno deve pure dirlo…), su Lazetic soprassediamo e Ibrahimovic ormai lo sappiamo: è Ibrahimovic. Di certo la contemporanea assenza di Leao e Rebic ha tolto alternative a Pioli, ma i due non hanno mai brillato da centravanti (meglio Rebic di certo). Quindi, riassumendo, questa volta forse è da chiamare in causa anche la sfiga. Speriamo che ci segua ora e ci lasci stare quando i punti saranno molto pesanti.