La notizia del ricorso dell’Inter, respinto, per avere la vittoria a tavolino contro il Bologna fa gioire il Milan, che ora sa che almeno fino a domenica sera sarà sicuramente davanti ai cugini nerazzurri e al Napoli, in campo lunedì. Ora, però, a 15 giornate dal termine deve essere chiara una cosa: chi ha paura se ne stia a casa.

Milan, ora serve lucidità (e cazzimma)

Ora, però, è tempo di fare il salto di qualità. Che già è avvenuto domenica, perché l’anno scorso contro la Sampdoria, sempre a San Siro e sempre alle 12.30, arrivò un 1-1 che fece frenare i rossoneri nella loro ricorsa allo Scudetto. Quest’anno, nonostante i tanti errori sotto porta, perlomeno abbiamo vinto ma questo non basta, perché serve più lucidità nelle conclusioni.

Certo, non incontreremo sempre Falcone e questo è positivo, ma i vari Saelemaekers, Messias, Rebic e compagnia cantante sappiano che se hanno mezzo pallone, ora dovranno fare mezzo gol. Perché le giocate inizieranno a scottare e si vedrà davvero chi ha le palle per stare in alto.

La cazzimma che farà vincere lo Scudetto

Se ci sarà «cazzimma» allora si potrà vincere lo Scudetto. Per essere più chiari possibili, prendo a prestito quanto dice l’Accademia della Crusca (potete leggere qui) riguardo a questo termine: «Una definizione più precisa di cazzimma ci è data però dal noto cantautore partenopeo Pino Daniele, cui dobbiamo, tra l’altro, una delle prime attestazioni di questa parola nella sua canzone manifesto A me me piace ’o blues (contenuta in un album del 1980), dove dichiara in modo provocatorio: «tengo a cazzimma e faccio tutto quello che mi va». A chi gli chiede che cosa sia la cazzimma, Pino Daniele risponde così: «Designa la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti […]. È l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto».

Ecco, questo dovrà fare il Milan: cazzimma come non ci fosse un domani, trovare la strada per portare a casa il risultato, sempre e comunque. Magari con un pizzico di voglia in più rispetto a quella messa in campo recentemente da Kessie.

Kessie, tu ce l’hai la cazzimma? 

Ecco, la cazzimma. Che in questo momento mi sembra che abbiano in tanti: sicuramente Maignan e Leao, ma qui gioco facile. Ma il più «cazzimmato» (scusate amici di Napoli, potete fustigarmi sulla pubblica piazza se volete) mi appare paradossalmente Romagnoli. Uno che ha il contratto in scadenza, che non sa dove giocherà da qui a quattro mesi, che ha un agente finito in ospedale (e poi per fortuna uscito) e che, tutto sommato, vorrebbe rimanere.

Lui ce la sta mettendo tutta, mentre mi pare che Kessie non stia facendo altrettanto. Ma Ecco, mi piacerebbe che tutti fossero come Romagnoli, che nonostante una situazione delicata riesce comunque a dare tutto, a rimanere concentrato per tutte le gare. E per il resto ci vediamo sul campo, cara Inter: inizia a giocare contro il Bologna, poi vediamo chi è che sarà in fuga.