Il Milan dello Scudetto non c’è più, e ora c’è bisogno di una scossa importante per evitare ulteriori drammi nell’immediato futuro. Questo quanto si legge nell’analisi della Gazzetta dello Sport dopo la sconfitta contro la Lazio di ieri sera. Un disastro totale che non ha un solo colpevole, dato che coinvolge tutti, dalla società alla squadra.
Partiamo da questi ultimi: un’altra prova terrificante in difesa, con Tomori e Kalulu ormai l’ombra di quelli dell’anno scorso e Kjaer non in forma dopo l’infortunio, oltre ad un Tatarusanu che, come si era già capito lo scorso anno, non dà garanzie. Ma non sono solo gli errori a preoccupare, è l’atteggiamento di tutti: terza gara di fila con un gol subito nei primi 5 minuti e in cui si chiude il primo tempo sotto di 2, svantaggio che però, a differenza dello scorso anno, non genera una reazione di orgoglio, ma solo rassegnazione.
Anche Pioli ha le sue colpe: nonostante la brutta prestazione di Supercoppa infatti, l’11 titolare è lo stesso, tolto Theo Hernandez infortunato. Confermata la mediana a 2 con un trequartista leggero come Brahim, mangiato dal centrocampo laziale, lasciando scoperta la zona centrale.
Arriviamo poi alla dirigenza e alla società: a questa squadra mancano alcuni elementi, come un difensore centrale di livello assoluto, un secondo portiere affidabile e un mediano fisico; la colpa non è solo di Maldini e Massara, ma anche di chi, al di là dei vincoli di spesa, ha frenato il progetto di crescita. Ora c’è bisogno di una scossa, perché di strada ce n’è ancora tanta da fare.
