Dopo il pareggio tra Napoli e Inter nell’anticipo, il Milan vuole regalarsi nuovamente la vetta solitaria della classifica di Serie A. Per farlo dovrà sconfiggere a San Siro la Sampdoria dell’ex (con il dente avvelenato) Marco Giampaolo. Pioli cambia tre uomini rispetto a mercoledì: in difesa torna Tomori dal primo minuto al posto di Kalulu, poi lo squalificato Theo Hernandez viene sostituito da Florenzi, mentre in mediana riposa Kessie: accanto a Tonali c’è Bennacer. Nel Doria, ci sono problemi di formazione, soprattutto in attacco: out Gabbiadini e anche il suo sostituto Giovinco, solo panchina per Quagliarella. Giampaolo schiera un coperto 4-4-1-1, con l’ex Conti alto a destra e Sensi a sostegno di Caputo.

Milan-Sampdoria, primo tempo

Il canovaccio della partita è molto chiaro sin dall’inizio: Milan che tiene il possesso palla e Sampdoria ben accorta in difesa e pronta a ripartire. Sono i doriani ad affacciarsi per primi nell’area avversaria, con Caputo che al quarto minuto si ritrova il pallone sul sinistro da ottima posizione, ma strozza un tiro che avrebbe potuto essere molto pericoloso. Ma alla prima occasione, è il Milan a passare in vantaggio: minuto 8, lancio incredibile di Maignan che arma la corsa di Rafael Leao, il portoghese brucia Bereszynksi e non lascia scampo a Falcone. I ritmi sul terreno del Meazza non sono elevatissimi, e di fatto non si registra alcun’altra occasione fino al minuto 44: Messias raccoglie un pallone vagante al limite dell’area, e lascia partire un bolide su cui è miracoloso l’intervento di Falcone a negare il raddoppio rossonero. Le interruzioni dovute ad alcuni infortuni fanno si che l’arbitro conceda ben cinque minuti di recupero, nei quali non accade praticamente nulla: all’intervallo, dunque, si va al riposo con il Milan avanti grazie al gol di Leao.

Milan-Sampdoria, secondo tempo

La ripresa inizia com’era finito il primo tempo, ovvero con una grossa occasione per Junior Messias: il brasiliano si accenta e mira all’angolino lontano, ma la palla esce di pochissimo. Ai tre cambi di Giampaolo (Augello, Ekdal e Vieira) risponde Pioli con altrettante sostituzioni, forse un tantinello frettolose: cambia tutta la trequarti, con Messias, Diaz e Leao che lasciano il campo a Saelemaekers, Kessie e Rebic. Il match è più vivace in questo secondo tempo: ci prova prima Candreva, che anticipa il marcatore sul primo palo ma non trova lo specchio della porta, poi è Giroud ad iniziare un personale duello con Falcone. All’ora di gioco, grande rovesciata del francese ed altrettanto grande parata del secondo portiere blucerchiato; poi, su un filtrante di Florenzi, Olivier salta Falcone ma è troppo defilato e la palla termina sul fondo; infine, colpo di testa dell’ex Chelsea che Falcone alza in angolo. In mezzo, l’occasione di Bennacer, il cui sinistro termina sul fondo. Al minuto 72, ci prova Romagnoli, di testa su un calcio d’angolo, ma Falcone blocca. Subito dopo, Giampaolo si gioca il tutto per tutto, inserendo Quagliarella per Rincon, mentre Pioli risponde con l’ingresso di Krunic in luogo dell’ammonito Bennacer. Il Milan, come spesso gli è capitato in stagione soprattutto contro le “piccole”, spreca tante occasioni: a dieci dalla fine è Rebic a mancare l’occasione, facendosi murare da Falcone. Poco prima del novantesimo, Pioli ultima i cambi, inserendo Kalulu per Florenzi. Nei tre minuti di recupero, la Sampdoria non arriva mai dalle parti di Maignan, e dunque il Milan può esultare per la vittoria ed il ritorno in solitaria in vetta alla classifica, con una partita in più dell’Inter.