Alexis Saelemaekers ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport nella quale ha parlato delle prospettive per la prossima stagione oramai alle porte. Ecco le parole dell’esterno belga.

Sulla Champions League: “In gruppo, solo in cinque o sei ci hanno già giocato in Champions, quindi ci arriveremo con un po’ di inesperienza. Ma questa può essere molla per giocare con quell’incoscienza che ti porta a fare grandi cose, come abbiamo visto con l’Ajax. Ci aiuta pure il fatto di avere già acquisito un certo tipo di mentalità data dalle certezze tattiche che ci ha dato Pioli. Personalmente, sono convinto che faremo una grande Champions“.

Sul lavoro a Milanello: “Procede molto bene, abbiamo già giocato un buon numero di amichevoli e non abbiamo infortuni: vuol dire che tutti hanno lavorato tanto pure in vacanza per ripresentarsi pronti“.

Sul fatto che solamente Atalanta e Milan non abbiano cambiato allenatore: “È un bel vantaggio perché conosciamo sempre meglio Pioli e quanto vuole sul campo da noi. È importante avere una strada precisa da seguire, perché l’obiettivo è fare ancora meglio rispetto all’anno passato. Scudetto? Ci proviamo, ragionando partita per partita. Poi vediamo che succede“.

Sulla Nazionale: “È un obiettivo, prima cosa è però aiutare il Milan: non focalizzo i miei pensieri solo sul Mondiale, devo piuttosto fare bene qui e poi vedere se il mio lavoro piace al ct del Belgio“.

Sulla sua crescita e la fiducia acquisita: “In campo ho sempre più fiducia perché conosco bene i compagni e tutti quelli che lavorano nel Milan, a partire dall’allenatore. Come detto, iniziare con tutte queste certezze è una spinta per ripetere quanto fatto l’anno scorso cercando di migliorarci. Nell’ultimo campionato abbiamo messo in campo tutto quello che ci chiedeva Pioli e il secondo posto, che è una gran cosa, ci ha spalancato la strada per la Champions“.

Su Ibrahimovic:”Io non ho mai avuto un compagno di squadra così e non è facile allenarsi con lui tutti i giorni perché ha una mentalità pazzesca, Ibra vuole sempre che ognuno tiri fuori il meglio di sé, urla e ti spinge ad andare oltre ai tuoi limiti. Ma è anche per questo che abbiamo fatto bene l’anno scorso“.

Su Giroud: “Hanno un profilo simile, non per mentalità ma perché hanno alzato tantissimi trofei. Giroud ha conquistato il Mondiale, la Champions e per un gruppo che non ha vinto ancora niente è importante avere questo tipo di giocatori che ti possono insegnare a vincere e ad avere la fiducia necessaria per riuscirci“.

Sugli addii di Donnarumma e Calhanoglu: “Scelte loro, per me non cambia niente: io sono al Milan e mi concentro sulla squadra, non voglio parlarne“.

Sull’avversario che più lo ha impressionato: “L’Atalanta. Sin dalla prima volta che li ho incontrati mi hanno sorpreso perché non pensavo fossero così forti, invece in campo fanno bene ogni cosa anche mettendoci tanta umiltà“.

Su San Siro e i tifosi: “Ci aiuterà ancora di più… e l’ho visto sul campo a Torino con la Juve e con l’Atalanta a Bergamo dopo che i nostri tifosi erano venuti a incitarci a Milanello: c’era una mentalità diversa, un’emozione nuova e tanta fiducia in più. Ora li ritroveremmo nel nuovo stadio e non vediamo l’ora“.

Sul suo italiano: “A Milanello non si parla mai inglese o francese e per me era importante imparare subito la lingua per essere subito dentro il gruppo e migliorare pure la fiducia in me stesso. Credo che se uno straniero va in un altro paese, se riesce ad imparare in fretta la lingua, può dimostrare più in fretta quanto valga in campo. Parlare ai compagni quando si gioca è fondamentale“.