I giornali, in edicola questa mattina, espongono all’unisono le difficoltà messe in campo da capitan Romagnoli. Anche ieri, nella gestione della fase difensiva, ha avuto qualche intoppo. Certo, clienti non comodissimi quelli della Juventus ma il calo del numero 13 è ormai cosa certificata. Spesso in affanno, non più il leader e la garanzia di un tempo. Garantisce per lui il compagno di reparto, con il capitano preso con cura e protezione sotto l’ala di un Kjaer che ora è davvero il punto di riferimento significativo della retroguardia rossonera.
Soluzione. Allora, che fare? Difficile trovare una soluzione, quando si può solo andare avanti nella speranza di tempi migliori. Niente di grave o incorreggibile ma le difficoltà del capitano potrebbero pesare significativamente sul resto del gruppo. È lui il capitano, il riferimento per tutti, il ragazzo che è cresciuto in fretta. Sportivamente parlando, un predestinato che ha conquistato la fascia, non una fascia qualunque. Fiducia da parte di Mirabelli, un investimento importante, un futuro ancora da scrivere ma con una partenza di ottime e solide basi, una crescita esponenziale al fianco di Bonucci, costante in coppia con Musacchio, un esempio per Gabbia e ora la conferma.
Conferma. È proprio questo il momento della conferma, probabilmente il passo di maturità tanto atteso e che potrebbe proiettare Romagnoli nel mondo dei grandi. Dei grandi giocatori. Grande già lo è, visto il peso sulle spalle di guidare una squadra giovane proiettata verso un rilancio che è ora è qualcosa di necessario. Nessuna condanna, impossibile interrompere la crescita del condottiero del nuovo corso. Una crescita che andrà di pari passo a quella della squadra, con la solita pazienza. Ad oggi, senza fretta.