È il primo settembre, al primo impegno stagionale mancano ancora un paio di settimane ma il Milan è già a buon punto. E dappertutto. Sul mercato, che porterà a Milanello pezzi importanti come Tonali, Bakayoko e Brahim Diaz, sulle questioni contrattuali, perché anche le vicende più spinose come Gigio Donnarumma sono destinate al lieto fine, e pure sul campo. Sì, perché la stagione doveva iniziare nel segno della continuità e così è stato, già da quel Sassuolo-Milan che ha decretato la conferma di mister Pioli. E proprio il tecnico parmigiano dovrà essere l’arma in più di questo Diavolo, l’uomo capace a far tenere i piedi per terra ai propri ragazzi nonostante il post lockdown da scudetto e gli acquisti formidabili. Dopotutto, come ha detto Zlatan: “non abbiamo vinto ancora niente”.
A Dublino il primo test
Il motto sarà testa bassa e pedalare. Già in Irlanda il 17 Settembre dove i rossoneri saranno ospiti dello Shamrock. Sarà fondamentale partire col piede giusto, nonostante la differenza tecnica delle due squadre sia netta. Sarebbe un peccato rivedere lo stesso film di Ferrara o di Milan-Genoa dopo mesi come questi. Sarebbe un peccato per lo stesso Pioli, finalmente di fronte alla grande occasione di condurre un club – e non uno a caso – dall’inizio alla fine. Il tecnico sa che ogni risultato ha un peso, ha imparato che pochi mesi possono essere decisivi ed è consapevole che i treni non passano tutti i giorni. Ecco perché quello che tornerà da Dublino dovrà portare con sé una vittoria, per poi prepararsi al meglio e con la giusta motivazione al primo appuntamento della Serie A.
Tabù partenza
E poi c’è un tabù da sfatare: la partenza. Chiedetelo a Gattuso, chiedetelo a Marco Giampaolo, chi per un motivo e chi per l’altro costretti a mangiarsi le mani. La speranza di ogni tifoso è tornare a vedere un Milan competitivo dall’inizio alla fine. Non più una squadra ‘scintilla’ che si accende di tanto in tanto ma un fuoco che arde per tutta la stagione. E proprio in questo senso si sta muovendo Paolo Maldini, alla ricerca delle migliori soluzioni reparto per reparto. Ed in effetti, se sarà lo stesso Milan del post lockdown i puntellamenti necessari sono molto pochi. Con gli arrivi di Tonali, Bakayoko e Brahim Diaz la mediana e l’attacco possono considerarsi completi. Ora probabilmente si cercherà qualche rinforzo in difesa, un centrale di livello e qualche laterale. Gli strumenti ci sono, ma l’arma in più dovrà essere il direttore orchestra, nella speranza che a San Siro si possa tornare ad udire quella melodia ormai lontana 6 anni.