Le linee guida di Gerry Cardinale sono state chiare: il Milan di RedBird dovrà fare di tutto per evitare di ritrovarsi nuovi casi Donnarumma-Calhanoglu-Kessie. Ecco perchè, come riferisce l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Maldini e Massara, hanno il compito di dare concretezza ai rinnovo: a cominciare da Rafa Leao e Ismael Bennacer, che sul contratto hanno la stessa data di scadenza: 30 giugno 2024. L’avvio dei lavori per estenderla almeno fino al 2026 è coinciso con quello relativo al contratto di Theo Hernandez, ma negli altri due casi c’è ancora distanza tra domanda e offerta. Il nuovo ingaggio da tre milioni e mezzo proposto all’algerino non è ancora sufficiente per arrivare alla firma, e lo stesso si può dire della trattativa con il gioiello portoghese: si lavora su una base di 5 milioni a stagione, in attesa di una fumata bianca che potrebbe arrivare a quota 6 milioni. Il semaforo non è ancora verde, anche se sia Bennacer che Leao al Milan sono felici e per questo disponibili a trovare la quadra per legarsi più a lungo al club con il quale sono diventati vincenti.
Per quanto riguarda, invece, Pierre Kalulu, l’attuale stipendio di 500 mila euro annui andrà adeguato per avvicinarlo alle cifre percepite dagli altri titolari. Il margine c’è, il tempo pure. Anche i segnali che arrivano da Fikayo Tomori, il cui contratto da 2 milioni a stagione scadrà nel 2025, sono decisamente incoraggianti: una trattativa vera e propria per discutere il rinnovo del centrale ex Chelsea non è ancora stata imbastita, ma l’inglese vede solo rossonero. Proprio per questo, il mandato trasferito ai suoi rappresentanti è di dialogare esclusivamente con il Milan, ignorando eventuali sirene di altre squadre.