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Milan, puoi perdere in un colpo solo esperienza, leadership e giovinezza?

Si avvicina inesorabilmente il mercato estivo ed in via Aldo Rossi è tempo di rivoluzione, l’ennesima. Una società da ricostruire e un’identità da ritrovare, per permettersi di ritornare grandi. È questo che si augurano i tifosi milanisti, con la speranza che dopo la tempesta torni il sereno una volta per tutte. Ma ora ci troviamo nel limbo. Da Maldini a Massara passando per Ibra e Donnarumma, si tratta di una serie di pedine che, come nel domino, potrebbero cadere tutte in un solo istante. Addii pesanti, Elliott dovrà valutare bene se sarà il caso di allontanare così tanti pilastri in un colpo solo, anche nel rispetto dei tifosi che ogni anno si ritrovano orfani dei propri beniamini. C’è da dire che al di là della volontà in sé, la dirigenza deve fare i conti con quel che è la realtà in bilancio. Gente come Donnarumma e Romagnoli sono tanto importanti quanto richiesti sul mercato e perciò utili a dare un sospiro di sollievo alle problematiche finanziarie. Ma la vera domanda è: il Milan può permettersi di perdere in un colpo solo esperienza, leadership e giovinezza?

ESPERIENZAQuella che è mancata ad Agosto, quella che è arrivata a Gennaio ed ha cambiato le carte in tavola. Un nome su tutti: Zlatan Ibrahimovic. Chi meglio di lui avrebbe potuto togliere le castagne dal fuoco in una squadra così giovane ed inesperta? Esperienza, qualità tecniche e mentalità vincente. Ibra ha suonato la sveglia ai rossoneri ed ha dimostrato che a 38 anni può ancora incidere in Serie A. Perdere un pilastro come lui sarebbe un brutto colpo in via Aldo Rossi, nonostante tutti siano consci che prima o poi è un sacrificio che si dovrà fare. Probabilmente in questo Milan è meglio che arrivi il più tardi possibile, visto il cambio di rotta avvenuto con l’arrivo dello svedese. Finora 10 presenze condite da 4 reti ed un assist in tutte le competizioni, ma soprattutto un contributo importante sul piano del carattere e della mentalità in campo. Emblematico l’applauso all’errore di un compagno quando lo stadio fischiava. Un Ibra che rispetto agli anni passati è più saggio e meno atletico ma ancora in grado di poter dire la sua in quel rettangolo verde, oltre all’importanza all’interno dello spogliatoio. La sua assenza col Verona si è sentita e potrebbe sentirsi ancora di più una volta persi, eventualmente, giocatori come Donnarumma e Romagnoli. Il Milan ha bisogno di lui.

LEADERSHIP E GIOVINEZZA – Ed a proposito del capitano e Gigio, le loro cessioni farebbero perdere al Milan giovinezza abbinata ad una grande leadership. Davvero strano come Elliott sia deciso a puntare sui giovani ed allo stesso tempo si parli di due ventenni in bilico, ma necessità di fare cassa vuol dire anche questo. I loro ingaggi lordi sfiorano insieme i venti milioni di euro e per la proprietà potrebbe rivelarsi troppo. A maggior ragione se il procuratore di entrambi si chiama Mino Raiola, non di certo un’agente che contratta al ribasso. Ma tralasciando le questioni monetarie, perdere Romagnoli e Donnarumma significherebbe dire addio a due punti di riferimento in campo e fuori, a due giocatori che sono da tempo al Milan e meglio di chiunque altro conoscono l’ambiente. In più, al giorno d’oggi non è così semplice rimpiazzare due giocatori del genere a basso prezzo. Non farebbe bene nemmeno all’immagine dei rossoneri, che risulterebbero un club disposto a vendere i propri gioielli al posto di farne delle bandiere. Ecco quindi che, per ragioni calcistiche e non solo, i rossoneri non sono ancora pronti a perdere tutti questi giocatori in una volta sola.

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