Il nuovo inizio del campionato, coi suoi 180 minuti tutt’altro che lineari avuti dal Milan, ripropone alcune delle domande che più volte addetti ai lavori e anche tifosi si sono posti, in relazione allo scarso impiego dei nuovi arrivati.
Nonostante i nove indisponibili e due partite in quattro giorni, Pioli ha optato per confermare lo stesso undici di Salerno. Nel dettaglio, tra i nove infortunati, solo Origi fa parte dei nuovi, pertanto tutti gli altri erano arruolabili.
Il match di ieri é stato piuttosto atipico e fino all’85 esimo è stato tatticamente e tecnicamente dominato dai rossoneri. Il cambio di modulo è stata una mossa che non ha portato alcun dividendo e ha abbassato in modo eccessivo la squadra. Il paradosso di ieri è stato non vedere in campo Thiaw nel finale di gara, perché numeri alla mano è nettamente il migliore sulle palle alte e l’aria che tirava ieri era proprio che l’unico pericolo potesse esser rappresentato dai calci piazzati.
Più in generale come predetto, abbiamo visto davvero poco i neo acquisti ed essendo al giro di boa della stagione, la riflessione va posta nuovamente. Maldini e Massara hanno preteso ed ottenuto maggior libertà di scelta, ma nell’immediato il Diavolo pare meno solido dell’anno scorso.
Meno compatti e apparentemente meno forti anche se la spesa è stata una delle più elevate in Serie A. Vero che sono tanti i giovani acquistati tra titoli definitivi e con diritto di riscatto. L’idea del club è aver giocatori di valore, anche pagando lo scotto di non averli subito pronti. Ma questo significa accettare di ambire alle top 4 e non essere costruiti per vincere di nuovo?
