HomePrimo PianoLa Primavera rossonera non è poi così male... e non da oggi

La Primavera rossonera non è poi così male… e non da oggi

Gabriele Alesi e Victor Eletu (fresco di firma sul contratto) sono i due volti che spiccano oggi dopo Milan-Lumezzane, primo test match invernale nella sosta. Un’amichevole servita più che altro a mettere minuti nelle gambe per i vari giocatori che poi partiranno per il ritiro di Dubai e per sperimentare qualcosa (Pobega sulla sinistra, ad esempio).

La partita è stata combattuta e il risultato finale (3-2) lo dimostra. Un risultato determinato da cui due giocatori citati poc’anzi, che qualcuno scopre oggi, ma che in realtà hanno un trascorso importante nel settore giovanile, e nello specifico in Primavera. Un segnale piccolo, ma grande: dietro la prima squadra, c’è un sistema che funziona, a prescindere dai risultati.

Gli inserimenti di Abate e il lavoro in basso

La prima parte della stagione della formazione guidata da Ignazio Abate è sotto gli occhi di tutti. Una qualificazione agli ottavi di finale di Youth League conquistata con 14 punti nel girone con i vicecampioni della scorsa annata (Salisburgo), uno dei settori giovanili più importanti del mondo (Chelsea) e uno che rappresenta una fucina di talenti da tempo (Dinamo Zagabria). In campionato il percorso è stato più difficile e la classifica ne è la dimostrazione: 15 punti in 12 giornate a -5 dalla zona playoff.

Il lavoro è stato finora eccelso su più fronti da parte del tecnico e del suo staff, non tanto per i risultati che nel settore giovanile fanno il suo tempo, ma nell’inserimento di pedine giovani, mescolate a quelle più esperte. I due giocatori oggi protagonisti sono stati lavorati già l’anno scorso da Federico Giunti, con il centrocampista classe 2005 catapultato letteralmente in Youth League contro il Porto in una partita dove fece già intravedere belle cose. Della stagione passata possiamo ricordare l’exploit di Nasti, quello di Capone (prima del duro infortunio) e quello, prima del suo addio, di Kerkez.

A questi e ai vari El Hilali, Coubis, Traore, Gala e Bozzolan, se ne sono aggiunti altri, presi dalle categorie inferiori. Parliamo dei 2005 Zeroli, Paloschi, Mangiameli e Longhi, rispettivamente centrocampista, difensore e attaccanti. Ma a loro aggiungiamo anche i classe 2006 Bakoune (oggi titolare), Scotti (Filippo) e Sia. E perché non parlare dei 2007 Liberali e Perera, del baby fenomeno classe 2008 Camarda, tutti aggregati al gruppo in questi giorni di allenamento.

Il lavoro non è buono da oggi, ma parte da più lontano. Ora la missione più importante: riuscire a far diventare questi giocatori, ottimi in questa categoria, degli elementi che possono stare in prima squadra e farlo da protagonisti. E chissà che forse possa arrivare in soccorso quella famosa formazione U23, uno step intermedio che per un club come la Juventus si sta rivelando importante, come mostrato da Fagioli e Miretti.

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