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Il Milan soffre il Porto, poi riesce quantomeno a pareggiarla: 1-1 a San Siro, qualificazione appesa ad un filo

Win or go home” (ovvero “Vinci o vai a casa”) è un’espressione utilizzata nel basket americano per indicare le partite “da dentro o fuori”. L’espressione perfetta, dunque, per Milan-Porto, quarta giornata di Champions League: un match che i rossoneri devono obbligatoriamente vincere se vogliono continuare a mantenere accesa la fiammella della speranza di qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta. Pioli cambia quattro uomini rispetto alla trasferta di Roma: dentro Romagnoli, Tonali, Diaz e Giroud in luogo di Kjaer, Kessie, Krunic ed Ibrahimovic. Conceicao con due novità rispetto alla partita d’andata: Sanusi e Grujic prendono il posto rispettivamente di Wendell e Uribe, con quest’ultimo che si ferma nel riscaldamento.

Milan-Porto, primo tempo

La partita inizia subito su ritmi alti, e dopo cinque minuti il Porto passa in vantaggio: Grujic – con un netto fallo – scippa il pallone a Bennacer, entra in area e scarica per Luis Diaz, che tutto solo davanti a Tatarusanu non sbaglia. Il Milan subisce il colpo, e dopo quattro minuti rischia di sprofondare: Diaz sfonda ancora a sinistra, serve l’accorrente Evanilson, che per fortuna spara altissimo. Ancora rischi per il Milan: al sedicesimo, punizione scodellata al centro da Sergio Oliveira, Grujic svetta su tutti e mira al palo lontano, miracolo di Tatarusanu ad impedire il raddoppio portoghese. Quello che si vede nella prima metà di frazione è un Milan brutto, confuso ed impreciso, che sbaglia una quantità enorme di palloni e subisce le offensive degli ospiti: al 25′ Taremi salta tutto solo in area su un calcio d’angolo ed è ancora una grande parata di Tatarusanu a dire di no agli uomini di Conceicao. Il Milan si sveglia al 33′: Giroud disegna una parabola indirizzata al sette, ma Diogo Costa vola a negare il pareggio rossonero. Allo scoccare del 45′, contropiede fulmineo condotto da Theo Hernandez, che allarga per Leao: cross arretrato per Saelemaekers, che prova a coordinarsi con il sinistro, ma spara alto. Su una conclusione alta di Sergio Oliveira, si conclude dopo tre minuti di recupero un primo tempo molto complicato per il Milan, apparso inferiore al Porto sotto ogni punto di vista.

Milan-Porto, secondo tempo

La ripresa inizia con un cambio nel Milan: Kalulu prende il posto di Calabria, che proprio allo scadere del primo tempo aveva subito un colpo alla testa e per precauzione rimane negli spogliatoi. I rossoneri sembrano iniziare la ripresa con un piglio diverso rispetto alla prima frazione, aumentando la pressione e facendosi vedere più spesso dalle parti di Diogo Costa.E’ il Porto, però ad andare ad un passo dal raddoppio: su una punizione, Pepe fa da sponda ad Evanilson che da due passi centra la traversa di testa. Al 16′ ecco il pareggio del Milan: punizione di Bennacer deviata dalla barriera, la palla arriva a Giroud che gira di prima intenzione trovando la grande risposta di Costa, la palla arriva a Kalulu che mette in mezzo trovando l’autorete di Mbemba. Il Milan si rianima dopo il pareggio: al 20′ ci prova Tonali direttamente su punizione, mandando però alto. Tre minuti dopo, Pioli inserisce Kessie e Krunic al posto di un buon Tonali e di un Brahim Diaz ancora condizionato dal mese di stop causa Covid. Al 25′ pericoloso il Porto: Luis Diaz in contrasto con Tomori, la palla arriva sui piedi di Taremi, che da dentro l’area cerca il palo lontano, senza successo. Ad un quarto d’ora dalla fine, Pioli si gioca la carta Ibrahimovic, togliendo Giroud. A cinque dalla fine, ultimo cambio Milan: dentro Daniel Maldini al posto di Leao. Nel finale il Milan non riesce a creare situazioni pericolose, e dunque la sfida si conclude sull’1-1.

Milan-Porto

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