Nella giornata di ieri il Milan ha comunicato la positività al tampone (test rapido) del suo allenatore, Stefano Pioli. Il tecnico è stato prontamente posto in quarantena domiciliare ed ora attende la controprova dal tampone molecolare. Difficile, dice la Gazzetta dello Sport, che l’esito possa essere ribaltato. Ricordiamo che si tratta di un caso asintomatico.
L’emiliano dovrà stare un paio di settimane a casa in linea con i protocolli e lavorerà in modalità smartworking. Ha già lavorato in questo modo, durante il primo lockdown di marzo, nel quale ha guidato la squadra negli allenamenti, cementificando il rapporto con essa. Il rischio è quello di dover saltare le trasferte di Napoli e Lille, importantissime per i rossoneri, oltre che la partita di San Siro del 29 novembre contro la sua ex, la Fiorentina.
Tutto l’ambiente rossonero spera che ciò possa risolversi in un breve periodo, ma la prudenza è d’obbligo. Pioli è solo l’ultimo componente del gruppo squadra risultato positivo al Coronavirus, molti giocatori, alcuni non dichiarati, lo hanno contratto in passato e hanno impedito loro di partecipare a determinanti momenti, come per esempio Rafael Leao che ha saltato la preparazione pre-campionato. Il prossimo test contro il Napoli dovrà prepararlo in smartworking, ma il club sa che, pure in questo caso, il suo tecnico funziona bene.