Basta così poco per cambiare una narrazione e rovesciare il mondo, bastano solamente 24 ore. Dalle ore 12.45 di venerdì alle ore 14.45 di sabato, da una conferenza stampa della vigilia all’altra. I protagonisti sono Simone Inzaghi e Stefano Pioli che appena pochi giorni prima si erano sfidati uno contro l’altro sul prato di San Siro.

Entrambi hanno caratteri ben riconoscibili e nel corso della loro carriera hanno avuto modo di presentarsi ai media e ai tifosi in un determinato modo. In quelle 26 ore l’apparenza della loro figura è cambiata totalmente per via di due frasi pronunciate su una tematica di fondo uguale.

Le frasi incriminate

Inzaghi: “So che abbiamo una delle migliori classi arbitrali d’Europa, siamo fortunati ad averla. Possono sbagliare gli arbitri come sbagliano allenatori e giocatori. Nell’arco di un campionato gli episodi contro o a favore si pareggiano“.

Pioli: “Come far sì che il rapporto torti-favori arbitrali si bilanci? In queste cinque partite serve che succeda qualcosa che non è successo fino ad oggi“.

Scivolata ed elogio alla follia

Non si può nascondere che l’uscita infelice sia stata quella del tecnico rossonero, non in linea con quanto il messaggio che ha fatto passare il club in questa stagione, o in generale da quando la triade Gazidis-Maldini-Massara ha preso il comando delle azioni. È possibile che la sua intenzione non fosse quella di creare questo tipo di scompiglio nell’opinione pubblica, ma la scivolata è stata tale. Non si può sperare in una qualsiasi compensazione nel corso di queste ultime 5 gare, piuttosto si può sperare in buone direzioni ed errori non grossolani come sono capitati da agosto in poi. Glissare sarebbe stata la mossa più saggia, ma chissà che non sia un rischio calcolato.

D’altro canto non sembra in linea con lo stile del tecnico nerazzurro l’elogio alla follia (espressione utilizzata puramente come citazione all’opera di Erasmo da Rotterdam) nei confronti della classe arbitrale. Una dichiarazione che proviene da colui che si è lamentato e ha sottolineato a più riprese un presunto fallo su Sanchez in occasione del gol del momentaneo pareggio di Giroud nel derby vinto dai rossoneri in campionato. Sarà che dopo l’episodio Ranocchia-Belotti e la vittoria nel derby nel quale c’è stata una scelta discutibile di Mariani gli avrà reso simpatica una realtà che in carriera ha spesso aspramente criticato.

L’insegnamento da trarre è molto semplice: parla il campo, non gli allenatori nelle varie conferenze stampa. Tutti possono essere consapevoli della sfortuna del Milan con le decisioni arbitrali in questa stagione, ma non può essere la figura più in vista a sottolinearlo in questo modo perché questo club è altro e si differenzia per stile e signorilità. Perché poi accade il ribaltamento del mondo e chi stava dalla parte del torto ora sta da quella della ragione e viceversa. E l’immagine conta, anche all’apparenza.