In queste ore si sta consumando l’addio di Hakan Calhanoglu al Milan: l’oramai ex numero 10 rossonero non si trasferirà di città, cambierà “semplicemente” sponda. Almeno questo è quello che sembra filtrare dal suo comportamento nei confronti del club che lo ha accolto in Italia. Pioli perde una pedina fondamentale per il suo scacchiere.

La sua dipartita costringe Maldini e Massara ad intervenire sul mercato per sostituire l’ex Bayer Leverkusen. Una spesa evitabile, ma ora necessaria. Iniziano a girare i primi nomi segnati sul taccuino dei dirigenti rossoneri e, alcuni, fanno riflettere su un possibile cambio d’interpretazione dell’idea di gioco pioliana.

Alcuni indizi di mercato fanno riflettere: cambio di modulo?

E se Pioli decidere di fare a meno del trequartista? Dani Ceballos, ad esempio, non è propriamente un trequartista anche se, va detto, è già stato impiegato in quel ruolo, anche all’Arsenal. Un giocatore a cui piace avere la palla tra i piedi e non uno da inserimento, come potrebbero uno alla Pessina.

Il ritorno di Tommaso Pobega, mezzala da 6 gol e 3 assist alla prima stagione in Serie A, è un altro fattore da valutare. Il Milan punterà su di lui? Tutto fa pensare a ciò, anche per evitare un Locatelli 2.0. Il classe ’99 si giocherà le sue carte durante il raduno estivo a Milanello dove verrà valutato dal tecnico rossonero. Una sua permanenza comporterebbe difficilmente un suo utilizzo nei due della mediana o sulla trequarti.

Ultimo ma non meno importante il riscatto di Sandro Tonali. Il centrocampista cresciuto nel Brescia ha brillato con le Rondinelle prevalentemente in un centrocampo a 3. Viste le difficoltà della prima stagione in rossonero, un cambio di modulo potrebbe risultare propedeutico alla sua crescita.

Pioli e l’adattabilità alle caratteristiche dei giocatori

Stefano Pioli ha dimostrato sin dal suo arrivo al Milan la sua capacità di adattarsi alle caratteristiche dei suoi giocatori. Proprio Calhanoglu ha beneficiato di ciò, riuscendo ad esprimersi al meglio nel ruolo a lui più congeniale. Lo stesso Theo Hernandez, liberato da molti compiti difensivi, è diventato un giocatore devastante, tra i migliori laterali in Europa.

La cerniera mediana Bennacer-Kessie ha fatto le fortune del club per un periodo, fino almeno ai problemi fisici dell’algerino. Entrambi hanno già giocato in un centrocampo a 3, il primo a Empoli, il secondo con il Milan. Ora che la maturità dell’ivoriano è arrivata e le sue doti in zona offensiva sono state comprovate da un’annata eccezionale, che non sia arrivato il momento di ritrovare l’incursore in passato?

Quello che è certo è che l’allenatore rossonero non partirà con il pregiudizio di partire solamente da un modulo. Il pragmatismo dell’ex Bologna e Fiorentina, tra le altre, avrà la meglio anche questa volta sul dogmatismo e la dipendenza da un sistema di gioco.