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Pioli: “Il Milan mi è entrato dentro: sensazione difficile da descrivere. Vi racconto la prima chiamata di Maldini”

Stefano Pioli ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni dei canali ufficiali del club rossonero dopo la firma sul rinnovo di contratto che lo legherà al Milan fino al 30 giugno 2025. Ecco le sue parole.

Firmare un rinnovo di contratto con il Milan è molto emozionante, era quello che volevo: ringrazio la società, l’area tecnica anche per la tempistica di questa firma. Mi dà una carica in più in quello che stiamo facendo. È stata una bellissima notizia, mi dà ancora più carica. Sono molto orgoglioso di quello che stiamo facendo insieme: abbiamo ancora tantissime sfide e obiettivi da raggiungereIl Milan è qualcosa che mi è entrato dentro, è difficile da descrivere. La sensazione che ho tutte le volte che entro in campo, che andiamo a San Siro: è un’emozione che mi rende felice. Questo mi dà la possibilità di mettere tutto quello che ho“.

Un ringraziamento speciale: “Non voglio essere banale, ma ringrazio mio padre perché mi ha dato tantissimi insegnamenti ed era una persona generosa e onesta. Non c’è più, ma sarebbe molto orgoglioso di quello che sto facendo“.

Sui tifosi: “Ci hanno dato e ci danno tantissimo: un calore che sentiamo e cerchiamo di mettere in campo il massimo di noi stessi per dare soddisfazioni. Ci aiutano tantissimo soprattutto in momenti delicati: i giocatori prendono energie“.

Sui suoi 3 anni al Milan: “Sono sempre stato molto positivo nella mia carriera e nella vita di tutti giorni, mi piace credere in quello che faccio. Appena entrato a Milanello ho avvertito che c’era l’ambiente giusto. Sicuramente mi sento cambiato dal mio arrivo. Parliamo di 3 stagioni fatte di continue dinamiche differenti. Mi sento diverso, migliore, ma con la stessa passione e entusiasmo di 3 anni fa. Un aneddoto di questi 3 anni? Le due situazioni che hanno inciso nella scorsa stagione sono state il derby e la vittoria con la Lazio a Roma con il gol di Sandro. A fine partita ci siamo detti: ‘Lo dobbiamo vincere noi perché siamo forti’“.

Sul suo staff: “Ho uno staff non solamente importante a livello numerico, ma a livello di competenze, professionalità e passione. Mi supportano e sopportano perché sul lavoro sono troppo esigente su me stesso e sui miei collaboratori“.

Sul percorso di crescita: “Il nostro percorso dev’essere ancora in pieno sviluppo, ma è chiaro che vogliamo essere ambiziosi. Conosciamo quanto sia bello vincere, ma anche quanto costi vincere. Dobbiamo quasi essere ossessionati dall’essere ambiziosi. Secondo me possiamo crescere tanto perché ci stiamo abituando a giocare partite impegnative con continuità. Per reggere questi livelli ci vuole tempo, è un percorso di abitudine e di crescita di mentalità. In campionato serve continuità per vincere, in Champions contano le situazioni del momento, gli episodi. Quello che cerchiamo è giocare bene. Credo che se vogliamo alzare il livello davvero, dobbiamo imparare a controllare e dominare di più le partite, stando più tempo nella metà campo avversaria. Ci stiamo lavorando“.

Sulla prima chiamata di Maldini: “Me la ricordo benissimo, ho provato emozione. Ero in trattativa con altre due squadre del campionato dello stesso livello. Ho cambiato subito direzione non appena ho parlato con lui. Paolo è una persona intelligente, seria, che ha dentro nel suo DNA il Milan. Quando parla dice cose sempre molto pertinenti e utili per il lavoro che faccio. Con lui e Massara ci conosciamo molto meglio. Ci confrontiamo ogni giorno ed è un confronto sempre rispettoso e utile, anche con pareri diversi. Quando ognuno di noi mette a disposizione di tutti le proprie competenze per il bene del gruppo è sempre qualcosa di positivo“.

E chiude con una promessa: “Altro tatuaggio in caso di un’altra vittoria con il Milan? Assolutamente sì“.

Maldini Pioli
Maldini festeggia con Pioli – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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