La settimana del derby è sempre un po’ particolare: piena di emozioni, sensazioni, vibrazioni. La storia di questo affascinante incontro parla da sola, dalle semifinali di Champions, al derby vinto per 6-0 dai rossoneri, alla doppietta di Giroud nella notte di febbraio 2022, che ha praticamente consegnato il testimone del tricolore alla squadra di Pioli. Quest’anno, però, è un’altra storia tutta da vivere: entrambe le compagini si sentono strutturate per inseguire il sogno della seconda stella, e anche se i nerazzurri figurano come i favoriti, il Milan ci insegna che con il gioco e con il lavoro di squadra, si possono raggiungere anche obiettivi complessi. Non a caso, nell’ultimo biennio il diavolo ha conquistato uno scudetto ed ha raggiunto una semifinale di Champions, proprio contro l’Inter. Lo scorso anno, ai rossoneri sono mancate le riserve a far rifiatare i titolari, ed infatti il calciomercato ha portato nuova linfa all’intero roster. L’impressione è che finalmente si possa contare su 20/22 pedine e non sui soliti 13/14 elementi. Eppure, nonostante ciò il Milan riesce ad arrivare in emergenza – in difesa – a questo appuntamento.

Capitolo esterno d’attacco: Pioli ha tanti archi, deve solo scegliere la freccia giusta. Pulisic, tornato ieri alle 16.30 dagli Stati Uniti, ha giocato una gara e mezza con la sua nazionale, gonfiando anche la rete. Il viaggio intercontinentale preoccupa, per via del match tra 48 ore: ha già lavorato con la squadra, ed è pienamente al servizio del mister. Il nigeriano Chukwueze, invece, ha potuto lavorare due giorni in più insieme al gruppo, essendo tornato lunedì dall’impegno con la nazionale. Il numero 21 rossonero scalda i motori, e vorrebbe dare il suo apporto dal primo minuto in una gara così delicata e importante. In ogni caso, chi tra i due dovesse andare in panchina sabato, potrà consolarsi con una (quasi) certa titolarità nel match di martedì sera, a San Siro, contro il Newcastle dell’ex, Sandro Tonali.

Pulisic o Chukwueze?

Ad avercene di questi dubbi, direbbe Stefano Pioli. Finalmente il livello tecnico della squadra ha preso il volo, ed ora la competitività è altissima. L’americano è il favorito poiché già pienamente dentro ai meccanismi di gioco e personalità tecnica richiesti dall’allenatore, ed anche perché – nonostante abbia 24 anni – gioca da molte stagioni gare di questa importanza. È un giocatore “esperto” e pronto, ed ha inoltre abilità non da poco: il tiro, il dribbling, l’aggressività. Inoltre, garantisce al tecnico grande equilibrio per la squadra, contro un avversario (l’Inter), che fa delle fasce un’arma devastante. Ma, il lunghissimo viaggio, non è cosa da poco, e potrebbe non giovare al calciatore, anche se oramai abituato.

Chukwueze, invece, ha dalla sua una gran voglia di dimostrare a tutti di che pasta sia fatto. Al momento, non ha ancora giocato dal primo minuto, ma solo qualche piccolo spezzone di gara, che non gli hanno permesso di esprimere le proprie qualità. A Roma, si è detto che non fosse entrato proprio nel migliore dei modi, ma non è semplice scendere in campo con l’uomo in meno e l’obiettivo di inseguire gli avversari. Il classe ‘99 ha altre caratteristiche, e vuole sfruttarle per far ammattire la difesa nerazzurra. Ancora nessuno è consapevole di ciò che riesca a fare, ma in alcuni frangenti ha dato l’impressione di avere dei grandi numeri nel suo bagaglio tecnico. La sua presenza necessita di un continuo raddoppio di marcatura, e questo, vista la presenza di Leao sulla sinistra, porterebbe alla retroguardia dei nerazzurri, di allargarsi e magari disunirsi. Dovrebbe entrare subito in partita ed incidere dal primo secondo in campo, ma sarebbe un azzardo, visto che ha “assaporato” di meno, rispetto allo statunitense, la maglia rossonera.

A prescindere da chi giocherà, bisognerà mantenere alta la concentrazione, giocarsi al meglio le proprie carte, e cercare di portare avanti le idee di gioco viste in queste prime tre gare. Il Milan non dovrà avere timore dell’avversario, perché non è assolutamente imbattibile. Ma è cinico e gioca in modalità automatica da anni, e per questo è temibile. Chiunque dovesse giocare, dovrà farlo libero di mente, e con il focus incentrato solo sulla gara… per provare a regalare, ai propri tifosi, l’ennesima, grande, gioia.