Dopo due mesi, il Milan si immerge nuovamente nelle notti magiche europee, questa volta in veste di “favorito” per la conquista del trofeo, l’Europa League.
Dal suo ritorno sul grande palcoscenico, i rossoneri hanno subito la poca esperienza nella stagione 21/22, uscendo di scena ai gironi, con un quarto posto ancora inspiegabile. Nella scorsa stagione, invece, il Milan ha tirato fuori i denti, andando fino in fondo alla competizione, sfiorando la finale, arrendendosi solo ai cugini nerazzurri. Quest’anno, invece, il diavolo ha peccato di cinismo, non portando a casa la vittoria casalinga con il Newcastle, e sciogliendosi, sempre in casa, contro il Dortmund. Il risultato è: terzo posto e qualificazione ai play-off di Europa League, contro il Rennes, con una rosa costruita per far bene in Champions League. Dunque, occhi puntati addosso, perché il Diavolo dovrà, a tutti i costi, provare a vincere la prima Europa League della sua storia.

Questa mattina, la squadra si è ritrovata per l’allenamento, facendo raccogliere le emozioni anche ai propri tifosi, trasmettendo in live, una parte dell’allenamento. Ciò che è spiccato maggiormente, è stata la serenità del gruppo, che ha ritrovato Thiaw in gruppo, e Kalulu con un allenamento personalizzato sul campo, e per ultimo Chukwueze, al rientro dalla Coppa d’Africa. Un clima quasi gioioso, frutti di 9 risultati utili consecutivi in campionato, conditi da 7 vittorie. La concentrazione resta alta, ma anche la tensione probabilmente tornerà. Il Milan dovrà affrontare 7 partite in un mese, che, se dovesse passare il turno contro il Rennes, diventerebbero 9 gare in 30 giorni. Sappiamo che Pioli riesce a tirare fuori il meglio dai giocatori, quando ha tempo per preparare la gara, quando i giocatori hanno la possibilità di lavorare in settimana, recuperando la fatica della partita. Mentre soffre, pesantemente, quando deve preparare tre gare in sette giorni, così come la squadra inizia a subire il carico di partite, infortunandosi con maggiore continuità.

Andando a ritroso, tra ottobre e dicembre, la squadra ha raccolto molto meno rispetto al periodo senza il doppio impegno campionato e coppa europea. Dopo le sfide delicate in Champions contro Dortmund e Psg, i rossoneri hanno avuto ripercussioni anche in campionato, perdendo punti in entrambi i tornei, dicendo addio ad obiettivi di vittoria, ancor prima di iniziare. Infatti, nelle 10 partite tra l’andata e il ritorno contro il Borussia Dortmund, la squadra di Pioli ha giocato 6 gare in campionato, vincendo solo contro Genoa e Fiorentina, perdendo con Juventus e Udinese in casa, e lasciando punti nelle trasferte si Napoli e Lecce. Mentre in Champions ha vinto solo una delle quattro gare, contro il Psg in casa, perdendo le restanti tre.

Quindi sì, fanno paura le tante gare in trenta giorni che aspetteranno il Milan, ma la grande differenza rispetto alla prima parte di stagione, è che la squadra pare aver ritrovato l’unità di intenti, la voglia, la compattezza che tanto era mancata. Stanno tornando i perni della difesa, Thiaw e Kalulu (con Tomori all’orizzonte), e Pioli può già contare sulle alte prestazioni di Gabbia, senza dimenticare l’esperienza e il carisma di Simon Kjær. A centrocampo si è vista l’intensità che tanto ci si aspetta dai due mediani, e Loftus-Cheek ha ritrovato la forma giusta per spaccare in due la difesa avversaria. Mentre il resto del reparto offensivo del Milan, è semplicemente il più forte (insieme a quello del Liverpool) di tutta la competizione. Ormai la vetta della classifica è in mano all’Inter, la zona Champions sembra ormai consolidata, e i rossoneri potranno focalizzarsi sul nuovo, grande, obiettivo: vincere l’Europa League.