HomeNewsMilan, senti Pastore: "I rossoneri mi volevano. Mercoledì? Io tiferò PSG"

Milan, senti Pastore: “I rossoneri mi volevano. Mercoledì? Io tiferò PSG”

Per gli amanti della Serie A, soprattutto quella leggermente più “vintage“, è sempre un piacere sentirlo parlare. Ai microfoni della redazione di gianlucadimarzio.com, è intervenuto Javier Pastore, ex conoscenza di Palermo e Roma, oltre che Paris Saint-Germain.

A tal proposito, ha parlato del match che aspetta il Milan mercoledì, al Parco dei Principi di Parigi. Queste le sue parole: “Il PSG? Al Parco dei Principi cercherà di fare la partita, mentre il Milan credo che farà la gara da squadra italiana, visti i tanti giocatori veloci davanti che fanno la differenza. Entrambe giocano bene, spero che sia una bella partita. Io tiferò PSG”.

Si ricollega poi ai vecchi tempi: “Sono sempre state partite speciali perché era la squadra in Italia che mi piaceva di più. C’erano giocatori come Kaka, Pirlo e Gattuso con cui giocavo alla Playstation e per me erano degli idoli. Le partite che ho giocato col Palermo le abbiamo vinte quasi tutte sia in campionato che in Coppa Italia. Il Milan era la squadra in cui sarei voluto andare dopo Palermo. Mi avevano cercato, ma alla fine con Zamparini abbiamo optato per il progetto del PSG: mi avevano detto che volevano vincere in Francia e in Europa, e per farlo avrebbero preso i migliori giocatori al mondo ed è quello che è successo. Negli anni poi ci sono stati dei contatti per tornare in Italia e il Milan era interessato, ma la mia scelta è sempre stata quella di rimanere a Parigi”.

Su Kaka: “Lo guardavo ai tempi dell’Huracan: vedevo tutte le sue partite ed era devastante, ho dei ricordi bellissimi di quel suo Milan in cui faceva la differenza. Le sue accelerazioni, l’eleganza con cui portava la palla e segnava calciando in maniera delicata con tocchi precisi, di qualità. A me piaceva tantissimo e quando il mio agente lo ha saputo mi ha regalato la sua maglia. Quando l’ho avuta non ci capivo più niente e pochi giorni dopo sono stato a cena con suo padre: è stata una cosa molto carina. Poi negli ultimi anni ho incontrato Kaka un paio di volte e ci ho parlato. Una persona molto umile”.

Standing ovation di San Siro: “Per un giocatore, l’ovazione di uno stadio di un’altra squadra è bellissimo. Io in quel momento ero in crescita, arrivavo dalla tripletta nel derby. Mi è successo anche con la Fiorentina, quando mi hanno sostituito quasi alla fine della partita e tutto lo stadio si è alzato in piedi ad applaudirmi. Milano e Firenze sono stati 2 episodi molto gratificanti: sono stati incredibili”.

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