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La parabola di Locatelli e le esigenze del Milan

Era l’agosto 2018 quando il Milan cedette a titolo temporaneo al Sassuolo le prestazioni di Manuel Locatelli, il quale un anno dopo venne riscattato come da accordi tra le due società.

2 milioni per il prestito oneroso, 10 di obbligo di riscatto e due relativi ai bonus: un’operazione totale da 14 milioni di euro, plusvalenza piena per le casse rossonere poiché il giocatore proveniva dal settore giovanile.

Il giovane centrocampista nativo di Lecco se ne andò dopo 48 presenze e 2 gol, uno contro la Juventus ed uno contro il Sassuolo. Destino vuole che queste due squadre potrebbero divenire presto entrambe, una lo è già, le due squadre che hanno creduto in lui.

Al tempo fu considerata una buona operazione orchestrata da Leonardo e Maldini, poiché il giocatore veniva da una stagione, quella 2017-2018, non certo esaltante. Egli passò in una stagione dall’essere essere il centrocampista del futuro all’essere sacrificabile, o meglio, da sacrificare. In questo modo terminò l’esperienza di Locatelli al Milan, forse prematuramente, ma andando incontro alle esigenze societarie di monetizzazione.

Locatelli e la mano di De Zerbi

L’uomo che ha cambiato definitivamente la carriera di Manuel Locatelli è Roberto De Zerbi. L’allenatore del Sassuolo è riuscito a dare al classe ‘98 quello di cui aveva bisogno: tempo. Quel tempo che al Milan non poteva avere, per via della pressione e delle aspettative differenti. De Zerbi, infatti, ha prima restituito tranquillità al ragazzo, sembrato molto sottotono nelle prime uscite in maglia neroverde, oltre che quel pizzico di autostima che fisiologicamente aveva perso per via delle ultime prestazioni deludenti col Milan e per la mancata fiducia ricevuta dai dirigenti.

La prima stagione a Reggio Emilia non fu brillantissima, ma si è rilevata utile nella crescita del giocatore. Dal canto suo, De Zerbi non ha mai negato l’ammirazione personale verso Locatelli e le sue caratteristiche, ribadendolo più volte in interviste e conferenze stampa.

La vera stagione della svolta è quella 2019-2020, consacrata con la convocazione in Nazionale maggiore ed il debutto da titolare contro l’Olanda. Contro gli “Oranje” ha sfoderato una prestazione eccellente, mostrando tutte le sue migliori qualità: gioco sempre a due tocchi, eleganza nelle movenze, visione di gioco. Inoltre va sottolineata un’altra caratteristica del centrocampista, ovvero l’altezza, che lo aiuta in mezzo al campo nei duelli aerei.

Rispetto ai tempi rossoneri, il giocatore possiede ora una nuova sicurezza nelle giocate che lo porta anche a rischiarne alcune più complesse che, in molti casi, vanno a buon fine. Egli ha acquisito anche un’ottima intelligenza tattica, soprattutto in fase di interdizione, che lo porta a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.

Il futuro di Locatelli

Si susseguono nell’ultimo periodo delle voci per le quali la Juventus di Andrea Pirlo sia interessata ad acquistarlo a titolo definitivo dalla squadra emiliana che, ad ora, rifiuta categoricamente di cedere ciò che è diventato il suo fiore all’occhiello in mediana. Se davvero dovesse concretizzarsi questo trasferimento, è possibile si parli di Locatelli come un rimpianto per il Milan.

Tuttavia, come abbiamo detto in precedenza, le esigenze rossonere al tempo erano quelle di fare cassa ed il tempo per aspettare che il giovane centrocampista sbocciasse non c’era. A posteriori è facile giudicare un movimento in entrata o in uscita, tuttavia è giusto contestualizzarlo al momento storico nel quale è accaduto.

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