Gerry Cardinale vuole accelerare sul nuovo stadio: l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport evidenzia infatti come il proprietario rossonero, dopo attente valutazioni con il suo staff, con Scaroni e Furlani, ha scartato le ipotesi San Siro e La Maura, tanto che adesso la sfida è tra San Donato e Sesto San Giovanni con l’area Cabassi di Rozzano in seconda fila. Il club sta ancora raccogliendo informazioni su entrambe le aree ed è in corso una trattativa a tutti i livelli: il prezzo dell’area e i costi relativi saranno una delle grandi variabili che determineranno la scelta.
E un altro fattore che farà la differenza sarà il tempo: il Milan vuole decidere in fretta, se possibile entro uno o due mesi per cominciare i lavori tra un paio d’anni e giocare la prima partita nella stagione 2028-29, anche se è più probabile che si slitti al 2029-30. L’area di San Donato, nella zona San Francesco, vanta un ingresso diretto dalla tangenziale con una viabilità già ben definita, ed in questa area il Milan potrebbe anche costruire in tempi brevi. Il problema principale è costituto dai costi, che sarebbero molto elevati.
Sesto San Giovanni, con la sua area delle ex acciaierie Falck, non è mai uscita dai progetti sul tavolo di Casa Milan. Il nuovo stadio rossonero sorgerebbe su un’area immensa e del tutto nuova, ma anche qui non tutto c’è il problema legato ai costi e ai tempi tecnici della bonifica dell’area. A conti fatti, sembra che San Donato goda di una marcia in più: in questo mese di giugno si attendono novità sul nuovo stadio.