L’ex difensore rossonero Alessandro Nesta è stato scelto per entrare a far parte della Hall of Fame del Calcio Italiano dalla FIGC. Il 45enne romano, che abita oggi in Florida, ha commentato così questo traguardo prestigioso.
“È bellissimo ricevere un riconoscimento così prestigioso ed entrare a far parte della ‘Hall of Fame del Calcio Italiano’ insieme a tanti campioni mi rende davvero orgoglioso“.
Sulla sua infanzia: “Ricordo le bandiere a Cinecittà, la Tv accesa in cortile, il tifo scatenato. Emozioni che mi sono portato dietro fino al Mondiale, quando hai l’onore e la responsabilità di rappresentare un Paese intero. Vivendo all’estero mi sento ancora più italiano, sono ancora più tifoso della Nazionale“.
Sulla finale persa contro la Francia a Euro 2000: “Se potessi rigiocare una partita sarebbe quella. Avevamo disputato una grande finale, mancavano pochi secondi alla fine e sembrava fatta. Quella gara un po’ di sonno me l’ha tolto, come del resto anche la finale di Champions League con il Liverpool“.
E prosegue: “Vincere il Mondiale è stata una gioia infinita. Venivamo da Calciopoli, eravamo considerati le pecore nere, ci guardavano come quelli scorretti. Abbiamo avuto la forza di far cambiare opinione a tutti. Probabilmente c’erano squadre più forti di noi, ma quello che è successo prima di andare in Germania ci ha dato una spinta in più“.
Su un suo possibile erede: “Se dico che un giovane è bravo e che mi assomiglia poi lo brucio, lasciamo stare“.
Sul compagno di squadra più forte mai avuto: “Dico Maldini così metto d’accordo tutti, ma non è facile scegliere perché ho avuto la fortuna di giocare con tanti campioni“.
Sulla sua avventura da allenatore: “Devo ancora fare un po’ di gavetta ed è più probabile che torni ad allenare all’estero che in Italia, ma tutto può accadere. Sulla panchina della Nazionale tra 20 anni? Dimmi solo dove devo firmare…“.
Sulla Nazionale: “Naturalmente ho seguito tutte le partite dell’Italia facendo un gran tifo e a Londra per la finale ho voluto portare i miei figli. Roberto (Mancini, ndr) ha avuto il coraggio di mettere insieme tanti giocatori di qualità, tecnici, anche se piccoli fisicamente. E ha avuto ragione. Spareggi? Sono da una parte ottimista e dall’altra preoccupato. Non possiamo permetterci di non andare un’altra volta al Mondiale“.