A 3 giorni dalla sfida del San Paolo tra Napoli e Milan, un ex di entrambe le squadre ha parlato in un’intervista al Corriere dello Sport. Si tratta di Giovanni Galli. Ecco le sue parole.
“Non sarà uno scontro-scudetto perché siamo solo all’inizio di un campionato strano e particolare, ma anche avvincente. Sì, dopo tanti anni finalmente non c’è una squadra che lo ammazzerà: direi che in quattro o cinque possano giocarsela fino alla fine per traguardi importanti. Diciamo che sarà un incrocio tra due squadre che possono ambire a lottare per lo scudetto“.
I nomi delle candidate alla scudetto in ordine sparso: “Inter, Napoli, Milan, Juve e Atalanta se ritrova gli equilibri“.
Sul Milan: “Ha ricominciato a correre nel solco inaugurato nel finale della stagione precedente: Pioli è stato molto bravo e oggi la squadra pratica anche un calcio divertente“.
Sull’assenza di Pioli: “I tempi purtroppo sono questi. Stefano è stato mio inquilino a Firenze: è una persona meravigliosa, squisita, di alto profilo ed è un conoscitore di calcio. Sono molto felice che al Milan abbia trovato una situazione che lo stia ripagando di tanti bocconi amari“.
Su Napoli-Milan dal punto di vista tattico: “Sono due squadre con identità precise, ma tutto dipenderà dalle assenze e dagli strascichi delle Nazionali: è possibile che le ultime partite si giochino il mercoledì, magari oltreoceano? In che mondo viviamo? Comunque, sia Pioli che Gattuso adottano sistemi di gioco consolidati, anche se i numeri servono più che altro a dare un po’ d’ordine: i concetti e i principi sono fondamentali. E gli uomini“.
Sui giocatori decisivi: “Uno per squadra: direi Ibrahimovic e Mertens. Anche Insigne, però, mi pare che stia facendo cose molto importanti“.
Su Donnarumma e Meret: “Sono completamente diversi: secondo me Meret è il portiere più forte d’Italia tecnicamente, ma dovrebbe fare il salto e crescere in personalità. Cosa che invece Donnarumma ha in dote. Ha grande fisicità e imponenze, ma anche carattere e freddezza: in campo la vedi, la trasmette. Per dirla in napoletano, Meret deve acquisire un po’ di cazzima“.
Sui paragoni tra Napoli e Milan attuali con quelli dei suoi tempi: “All’epoca c’erano due dei centravanti più forti della storia, Van Basten e Careca, di cui tra l’altro si parlava meno di quanto avrebbero meritato considerando il mito di Maradona, mentre oggi continuo ad indicare Ibra e Mertens. Sia chiaro: con le dovute differenze e le dovute proporzioni, mi viene in mente il parallelismo tra centravanti“.
Sulla forza delle due squadre: “In quanto squadre e in quanto club: a De Laurentiis riconosco grande abilità, come imprenditore e presidente, nonché la capacità di aver creato punti fermi all’interno della società. Pochi ma fermi. Anche al Milan oggi c’è chiarezza, ognuno conosce il suo ruolo e lo si percepisce anche nello spogliatoio. Prima era una Babele: la dichiarazione di Ibra che indica Maldini come referente per il rinnovo conferma la certezza del quadro“.