A volte non è soltanto questione di punti di vista, ma anche di altezza. Per Milan e Napoli sarà il primo vero scontro diretto della Serie A 2025-2026, in programma domenica 28 settembre a San Siro. Da una parte i rossoneri di Allegri, frenati solo dalla Cremonese in un avvio da primi fuochi d’artificio; dall’altra i ragazzi di Conte, a punteggio pieno e già con l’aria da squadra che vuole dettare legge per la seconda volta di fila.
Un dettaglio che salta all’occhio riguarda la struttura fisica delle due formazioni: nel probabile undici titolare, il Milan schiera otto giocatori oltre i 180 cm, il Napoli addirittura nove. Numeri che non sono banali, perché raccontano molto dell’identità tattica delle squadre.
Il fattore fisico in Milan-Napoli
L’altezza media non è un dettaglio arrivato dal nulla: nel calcio di Conte, la compattezza difensiva e la capacità di ribaltare il campo partono anche dalla fisicità. Un Napoli che si presenta con difensori e centrocampisti sopra i 185 cm manda tanti segnali a libera interpretazione: dominare i duelli aerei, difendere con aggressività sui piazzati e avere armi in più nelle seconde palle.
Il Milan di Allegri, che si sta riscoprendo moderno nella gestione degli spazi, dal mercato si è creato un piccolo scudo per affrontare squadre fisiche che hanno dato spesso fastidio: solidità dietro, ma anche qualità nel palleggio (Modric aiuta), affidandosi a giocatori che sanno accorciare il campo senza vivere solo di kg e centimetri.
Dettagli che fanno la differenza
Pensiamo ai piazzati: Milan e Napoli hanno entrambe specialisti da fermo, ma l’impatto delle torri azzurre può diventare un fattore. McTominay, Anguissa, Di Lorenzo, Beukema, Lucca a gara in corso sono soltanto alcuni.
Non è un caso che Conte abbia spesso costruito le sue squadre con questa impronta (3-5-2): il 4-1-4-1 “fisico” utilizzato da quest’anno non sembra impossibile da scardinare quando c’è da reggere urti e secondi tempi di lotta. Allegri, al contrario, storicamente punta a neutralizzare il punto di forza avversario e indirizzare la partita sul terreno della gestione, più che sull’imposizione.
Allegri con la strategia double-face
Sarà allora interessante vedere se il Milan proverà a spostare il confronto sul piano tecnico e delle linee di passaggio interne, cercando di disinnescare la supremazia fisica del Napoli, oppure se si affiderà a un duello più “frontale”, dove centimetri e contrasti diventano all’ordine dei 90 minuti.
