Il Milan di Pioli ha voglia di rinascere, di riacquisire la piena fiducia e di tornare ad aggredire le partite con personalità e convinzione. Il 2023 si era aperto in maniera disastrosa, la squadra era disunita ed i meccanismi non funzionavano allo stesso modo. Seppur vero che, durante la stagione, tutte le squadre affrontano momenti negativi, quello dei rossoneri sembrava davvero senza fine. Tutti i principali obiettivi sono sfumati: campionato, Coppa Italia e Supercoppa, ed anche questo ha inciso molto per l’umore generale. Pioli e il suo staff, insieme alla dirigenza, hanno fatto di tutto per mantenere l’ambiente compattato, e alla fine, i risultati positivi delle ultime gare parlano chiaro: ora la squadra è cambiata molto dal punto di vista dell’atteggiamento ed anche dal punto di vista tattico.
Un modulo, quello utilizzato nelle ultime gare, che permette alla squadra di essere più coperta, maggiormente attenta, ed anche più compatta. Il 3-4-3 (con pedine molto dinamiche, che non seguono sempre le posizioni), pare mostrare i suoi frutti, anche se l’impronta per quanto riguarda l’atteggiamento ha subito delle piccole modifiche. Il Milan, infatti, non è più frizzante nel pressing, ma aspetta gli avversari circa 15/20 metri più bassa, così da avere meno campo alle spalle, così da avere anche meno metri da coprire per i centrocampisti, ed una volta recuperata palla, sfoderare il contropiede. Per quanto riguarda la costruzione (quando il pallone è in possesso del Milan), invece, non si notano veri e propri cambiamenti, visto che i meccanismi sono rimasti invariati.
Il dato che fa riflettere
Abbiamo visto ieri, sul nostro articolo in merito al dato impressionante che riguarda Colombo (che gioca in prestito al Lecce) e De Ketelaere, ovvero il numero di pressioni nella metà campo avversaria. Colombo, a segno 4 volte in campionato, è in testa alla graduatoria con 17.43 pressioni per 90 minuti. Dietro a lui c’è De Ketelaere, con 12.54. Altro aspetto interessante, riguarda ancora una volta il belga 2001, in merito alle riaggressioni nella metà campo avversaria: in questo caso, De Ketelaere è nuovamente secondo. Questi dati, lasciano un messaggio molto importante, il Milan di Pioli ha nel proprio Dna, la riaggressione feroce partendo dai centrali di difesa avversari, e nelle ultime partite questa caratteristica è venuta a mancare. Probabilmente, però, una volta terminata la fase di assestamento del nuovo assetto, Pioli toccherà questo aspetto, e proverà a far salire di baricentro la squadra. Anche perché, Maignan è sulla via del rientro, e la fiducia della difesa – e di tutta la squadra – cresce a dismisura con il francese tra i pali. La scorsa stagione, questa è stata assolutamente una peculiarità che ha contraddistinto i rossoneri, che ne hanno fatto un punto di forza. Ma ora che il feeling tra i calciatori è leggermente diminuita, è più complicata da mettere in atto come strategia. Staremo a vedere se e quando Pioli ritornerà ad usare questa arma.