Il Milan durante l’estate appena trascorsa ha fatto una vera e propria rivoluzione. La stagione 2022/23, ovvero quella trascorsa da Campioni d’Italia in carica, ha messo in mostra tante lacune della squadra di Stefano Pioli, e altrettante mancanze. Il percorso europeo, a discapito di quello in campionato, è stato più che positivo: l’approdo tra le prime quattro squadre d’Europa è stato un traguardo del tutto inaspettato e più che gradevole per i tifosi rossoneri.

Ma non è bastato, è quasi tutto passato in secondo piano per via della sconfitta nel doppio confronto con i cugini nerazzurri, che ha lasciato tanta amarezza. Il Milan è sembrato scarico e completamente inerme ai pugni sferrati dall’Inter, che soprattutto nella gara di andata potevano chiudere la partita con più di due gol di scarto, arrivati per altro nei primi 10 minuti.

Così rivoluzione è stata, via Maldini e Massara, dentro al loro posto Furlani e Moncada, che già erano parte della dirigenza rossonera, ma in altre vesti. Per completare poi il tutto, via anche Tonali, che ha portato nelle casse rossonere più di 70 milioni di euro, che sono stati totalmente reinvestiti nell’acquisto di altri giocatori.

FOCUS SULLE USCITE: GENNAIO

L’entusiasmo del mercato estivo era ben basato, i nuovi acquisti stanno rendendo come ci si aspettava, chi più e chi meno, certo, ma nessuno sotto le aspettative. Adesso si pensa alle uscite però, Romero e Maldini (Daniel), ad esempio, sono andati in prestito rispettivamente all’Almeria e al Monza (per quanto riguarda il figlio di Paolo il trasferimento è stato effettuato dall’Empoli, squadra nella quale era già in prestito dall’estate).

Si cerca di piazzare anche Divock Origi, che anche nel suo breve percorso in Inghilterra è diventato un fantasma. Ci sarebbe l’interessamento dei Los Angeles Galaxy, che con un prestito con obbligo di riscatto – fissato a 5 milioni – potrebbero portarlo in USA. Sono stati ceduti (in questa finestra di mercato) anche Rade Krunic (Fenerbahce per 3 milioni più 1,5 di bonus) e Junior Messias (riscattato dal Genoa a gennaio per un totale di 3 milioni, in quanto è scattata la clausola relativa all’obbligo di riscatto che era legata ai punti nel girone di ritorno del grifone). Infine, probabilmente dipenderà anche dalla possibilità di acquisizione di un altro difensore, potrebbe partire in prestito anche Pellegrino: su di lui sta aumentando l’interessamento dell’Anderlecht.

FOCUS SULLE USCITE: GIUGNO

Per quanto riguarda le uscite che avverranno in estate, ci si aspetta un’altra possibile mini rivoluzione. Innanzitutto non è da escludere l’uscita di un top, se dovesse ovviamente arrivare l’offerta giusta. Dopodiché, alcuni addii sono ormai cosa (quasi) fatta: Kjaer non rinnoverà il suo contratto e a giugno diventerà svincolato; Florenzi ha la scadenza nel 2025, ma il suo addio in estate si fa sempre più probabile; Mattia Caldara, che del Milan ha conosciuto – sfortunatamente – solo l’infermeria, è in scadenza e non rinnoverà.

Mentre altri addii dipendono da prestiti e dalle loro prestazioni: Ballo-Toure, al momento in prestito al Fulham, ha collezionato solo 6 presenze ed un totale di 207 minuti, a giugno tornerà a Milano, ma solo di passaggio; De Ketelaere, che così bene sta facendo in prestito all’Atalanta, verrà probabilmente riscattato dalla Dea per 23 milioni (come da accordi); Saelemaekers potrebbe invece finire nella possibile trattativa tra Milan e Bologna (squadra nella quale il belga è in prestito) per Zirkzee, o altrimenti venire riscattato, per una cifra introno ai 10 milioni, dai rossoblù.

E infine ci sono i più giovani: Colombo, Lazetic, Nasti e Vasquez, il quale futuro è davvero incerto. Molto probabilmente però sarà lontano da Milanello, ma questo con certezza lo si scoprirà solamente quest’estate. Quello che è certo, è che il Milan cerca di vendere i giocatori che sa essere ormai fuori dal progetto, per acquistarne altri che saranno poi utili e sempre pronti alla causa. Il miglioramento, rispetto allo scorso anno, c’è stato senza dubbio: i nuovi arrivati hanno mostrato le loro qualità.

Ora però si è arrivati al punto in cui serve di più, discorso che combacia con la necessità di alzare trofei: la qualità degli acquisti dovrà aumentare di conseguenza.