“Leading by example“: questo ciò che ha fatto Mike Maignan ieri sera in occasione di Milan-Fiorentina. Più forte dei giorni vissuti con il malessere a causa dei problemi intestinali e della febbre. Più forte degli errori, gli ennesimi, in fase difensiva della squadra rossonera.
A San Siro è stata una serata molto particolare per un tifo meno caloroso del solito ed un epilogo che poteva essere lo stesso di Napoli e Lecce con l’ennesima rimonta subita. Questa volta però il numero 16, Magic Eagle, ci ha messo la faccia per salvare il Diavolo. Una serata da highlander.
Mike Maignan, sempre più leader
Non è la prima volta in stagione che il portiere ex Lille ci mette la faccia, metaforicamente parlando. Prima di una delle partite più delicate di tutta la gestione Pioli, quella contro il PSG, Magic Mike si è voluto presentare davanti alle telecamere per tutte le attività della vigilia, dalla conferenza stampa alle interviste. Volle dare l’esempio, lanciare segnale ad una squadra in difficoltà dopo una delle peggiori prestazioni degli ultimi anni da parte dei rossoneri (Udinese).
“Non c’è posto per le emozioni, dobbiamo dare tutto, giocare da Milan e giocare il nostro calcio“, ma anche “Io come Ibra? Io sono Mike e Ibra è Ibra. Sono un leader naturale, io do il meglio di me. Abbiamo perso Ibra, che era un leader, ma questa squadra ha altri leader. Ho molto rispetto per lui, ma il passato è passato“. E quel leader, oltre che contro il PSG con l’uscita strepitosa per tempismo su Mbappe, si è visto ancora una volta contro la Fiorentina.
Sono stati i fatti a parlare: con la febbre, come svelato da MilanPress.it nella tarda serata di ieri, Maignan non ne ha voluto sapere di lasciare soli i suoi compagni in un momento così importante. I crampi dopo la grandissima uscita bassa su Beltran sono stati causati dalle condizioni fisiche non eccellenti, ma lui non ha mollato, nonostante il dialogo costante con Pioli e lo staff per capire se ci fosse la necessità di una sostituzione. Poi è arrivata l’ennesima prodezza in rossonero: minuto 96, Milan schiacciato in area e sull’ennesimo corner a favore della Viola, l’ennesimo errore difensivo con l’uomo libero sul secondo palo (ricordate Skriniar e Sansone?). Il risultato non è stato lo stesso perché un’aquila è volata da un palo all’altro e con il volto si è opposta al tiro a botta sicura di Mandragora. Quell’aquila si chiama Mike Maignan e per il Milan è sempre più un numero uno, il numero uno. E come tale dovrà essere trattato anche nella sfera contrattuale.