Ruben Loftus-Cheek ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SportWeek, settimanale della Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato di tanti aspetti della sua nuova vita milanese e milanista. Ecco le sue dichiarazioni.
“Chelsea? Non giocavo quanto avrei voluto e andavo in campo in posizioni in cui non potevo esprimermi. L’ultima stagione è stata molto difficile. Milan? Ho la mente libera e faccio la mezzala come mi piace: è come tornare bambini, quando si giocava a pallone senza pensieri. Questo è lo stato mentale in cui voglio andare in campo: in campo vuoi divertirti, goderti il tuo gioco, avere anche il piacere di lavorare duro. Se sei libero, giochi il tuo calcio migliore. E se tutta la squadra ha questo feeling, si possono fare grandi cose“.
Sulla forza del Milan: “Sì, ci sentiamo i migliori ma per queste cose… si vede alla fine“.
Sullo spogliatoio: “Il più matto? Florenzi. Chi lotta di più? Malick Thiaw. Il più bello? Direi Rafa Leao, è sempre alla moda. Chi si veste meglio? Yacine Adli. Ha quel look casual, come un gentleman. Io sono un tipo da felpa, voglio essere comodo. A Milano però devo cominciare a vestirmi più elegante. Devo essere un gentleman anche io…“.
Sui leader dello spogliatoio: “Tutti, perché nessuno ha timore di far sapere che cosa prova o di incoraggiare gli altri. Mike (Maignan, ndr) però è quello che si sente di più, in campo e in spogliatoio: parla, incoraggia, ci trascina“.
Loftus-Cheek prosegue: “Obiettivi? Nel calcio, voglio vincere lo scudetto con il Milan. Fuori dal campo, non ci ho pensato molto. Voglio godermi il presente. Gol? Posso segnarne anche più di dieci. Ne ho segnati dieci con Sarri al Chelsea, ma quella volta sono diventato titolare solo nel finale di stagione. Posso andare oltre. Derby? A volte nel calcio capita di avere una giornataccia e non te la sai spiegare, ma siamo stati bravi a metterci tutto alle spalle“.
Sulla libertà: “Non saprei scegliere un momento, più che altro a volte provo un senso generale di felicità per quello che ho, per gli amici della mia vita. Sono fortunato perché il denaro non è un problema e questo ti dà libertà. Sono grato per tutto questo. No, non è sempre stato così. La prima vacanza che ho potuto fare all’estero con la famiglia è stata a 16 anni: Ibiza. Più che altro restavo in strada con gli amici dopo la scuola, giocavamo a calcio, andavamo in bici. Anche lì ti sentivi libero“.
Loftus-Cheek versione scout: “Giocatore forte, ma sottovalutato incontrato in Italia? Io credo che il Bologna sia stato uno degli avversari più duri. Dico Zirkzee, il loro 9: è bravo“.
Sul concerto più bello mai visto e su Milano: “I Coldplay, appena arrivato a Milano. San Siro è stato bellissimo. Vita a Milano? Per noi la vita è sempre Milanello-partita-trasferta-casa per riposare, però sono stato in Duomo e la città mi piace molto. Se posso vado da Off-White e da Louis Vuitton“.
L’inglese conclude: “Ho appena visto il documentario su David Beckham su Netflix. A un certo punto, in un discorso con Gary Neville, si dice che il calcio è come una droga per l’adrenalina che arriva dalla gente. Per questo è difficile ritirarsi. Ecco, se ho una dipendenza, è dall’adrenalina da gol, l’adrenalina da vittoria“.