DONNARUMMA 5.5 – Salva il risultato su Ikoné ad inizio primo tempo, poi si deve arrendere alla serata di grazia di Yazici. In occasione del secondo gol più di una colpa.
DALOT 5 – Dimostra di essere un po’ leggerino in fase difensiva. Rispetto alla gara contro lo Sparta Praga, trova di fronte un osso duro come Renato Sanchez e sfigura.
KJAER 6 – Crolla nel finale contro le sortite francesi, ma fino al 3-0 è l’unico dietro a tenere in piedi la baracca. Annulla David per tutto il match. Rispetto al compagno di reparto – al momento – di un altro livello.
ROMAGNOLI 5 – Secondo errore decisivo in due gare. Il rigore concessogli contro è a dir poco generoso, ma l’ingenuità di appoggiare le mani sulla schiena dell’avversario, con l’arbitro a due metri, è pesante. Richiesta più attenzione.
HERNANDEZ 5.5 – Dopo il primo (dei tre) gol di Yazici prova a suonare la carica con un paio di sgroppate sulla sinistra. Poi si spegne e sparisce dal campo.
KESSIE 5.5 – Poca precisione, tanti – troppi – palloni persi a metà campo. Se è vero che oggi sono gli esterni a mancare, anche il duo mediano non è esente da responsabilità. Unica scusante, la stanchezza.
TONALI 5.5 – Comincia con il piglio giusto, ma appena la squadra va sotto cominciano a tremargli le gambe. Si nasconde e non si prende – come faceva a Brescia – il centrocampo sulle spalle. La differenza si vede quando al suo posto entra Bennacer (dal 61′, BENNACER 6 – In mezz’ora fa vedere tutto quello che è mancato prima a metà campo: sostanza e fatasia. Purtroppo entra con i suoi già sotto di tre reti…).
CASTILLEJO 5 – Continua il periodo no dello spagnolo. Si gioca male per la seconda volta la chance dal 1′, non aiutando Dalot ma soprattutto non fornendo mai lo spunto in fase offensiva. Eclissato (dal 46′, LEAO 5.5 – Non incide con le sue consuete fiammate e cambi di passo. Nel finale sciupa un’occasione per il gol della bandiera, che avrebbe reso la sconfitta un po’ meno amara e che non avrebbe interrotto la striscia prolifica che durava dallo scorso 6 gennaio).
KRUNIC 5.5 – Prestazione incolore per l’ex Empoli, complice anche una posizione da esterno alto che forse non fa per lui. Pioli sbaglia, lui ci mette del suo (dal 46′, CALHANOGLU 5.5 – Dal quel guaio alla caviglia il turco non è più lo stesso: Pioli lo inserisce per conferire qualità e fantasia all’attacco rossonero, ma lui si rivela molle e prevedibile. Qual è il vero Calha?).
DIAZ 6 – Uno dei pochi a salvarsi. Comincia da trequartista, poi viene spostato a destra: quando prende palla lui la sensazione è sempre quella che possa nascere qualcosa di buono, ma stasera nessuno lo assiste (dal 77′, HAUGE s.v.)
IBRAHIMOVIC 5.5 – L’insufficienza (seppur lieve) probabilmente è eccessiva, ma il fenomeno svedese ci ha abituato a magie spettacolari – tipo quella di quattro giorni fa – e quindi ci si aspetta sempre qualcosa di più. Manca la reazione dopo il tris francese (dal 61′, REBIC 5.5 – Ancora fuori condizione, c’è poco da rimproverargli. Manca però il solito atteggiamento guerriero, anche solo l’orgoglio).
PIOLI 5 – Esagera con il turnover nella partita chiave del girone e si fa trasportare dall’euforia del momento, privando la squadra di quello spirito operaio che l’ha contraddistinta fino ad ora. Per fortuna la mazzata arriva nella competizione giusta, senza comprometterne il cammino. Ma serve tornare presto sul seminato e con i piedi per terra, già da domenica.
