Croce o delizia, fischi assordanti o cori pieni d’amore. È questo il rapporto talvolta ambiguo di Rafael Leao con l’ambiente rossonero. Contro la Roma ha disputato una partita ampiamente insufficiente e San Siro gli ha riservato, nonostante il boato per il suo nome ad inizio gara fosse il più forte, fischi critici. Ecco allora la Curva Sud che ha risposto, quasi come a voler cullare il suo gioiello, con il consueto coro a suo favore.
La Gazzetta dello Sport e Tuttosport analizzano oggi la gara del portoghese. 11 palle perse, zero dribbling riusciti e nessun tiro in porta: questi i dati di una partita sottotono. La Rosea si chiede cosa ne sarà del rapporto tra il 10 e i suoi tifosi. “L’affetto con il mondo Milan non si discute“, scrive il quotidiano milanese. I milanisti, però, gli chiedono molto perché il talento che gli è stato dato e ha coltivato nel corso del tempo è enorme.
Contro i giallorossi ha sofferto molto la piega tattica della gara, con El Shaarawy ad intasare la corsia con Theo e il suo continuo tentativo di accentrarsi dove spazi non c’erano, un tema toccato anche da Pioli nel post-partita. Il processo prosegue, anche se i numeri danno ragione a lui, perché nelle ultime tre stagioni ha raccolto questo: 14 gol e 12 assist, 16 gol e 15 assist, 12 gol e 12 assist (in quella in corso). La testa di Leao va ora alla prossima settimana, visto il probabile riposo a Reggio Emilia: a Roma dovrà tornare il grande Rafa per spegnere anche le critiche, eccessive, di una parte dell’opinione pubblica.