Lo step forward che in molti di aspettano sembra si stia concretizzando. Non è solo una questione di gol e assist per Rafael Leao, che in ogni caso sono in ascesa rispetto allo stesso periodo delle stagioni passate. Tra campionato e Champions League le reti sono 5 e gli assist 2, ma dietro a queste statistiche c’è molto di più.
C’è un giocatore continuo, che sa stare nella partita prima con la testa e poi con le gambe. Quando può alternarsi in presenza in campo con Rebic, ha la capacità e l’attitudine di spaccare la partita. Se gli si chiede 90 minuti, riesce a gestirsi e riesce ad essere un fattore anche senza palla.
Rispetto al croato ha qualcosa in meno sulla prima aggressione, però il miglioramento sul piano del sacrificio e del senso della posizione anche difensiva è sotto gli occhi di tutti, e questo rappresenta il vero salto sul piano dell’approccio.
Nel match dove si è notato meno, ovvero col Torino nell’infrasettimanale a San Siro, ha saputo cambiare posizione offensivamente, cercando l’avversario meno propenso a tenerlo in velocità, svariando, senza dare riferimenti. Ha saltato e bene sui tanti lanci lunghi che hanno caratterizzato la sfida, dando una grossa mano a Giroud.
Ha trovato la convocazione nella Nazionale maggiore anche per tutti questi piccoli grandi upgrade. Assieme a Tonali e Diaz è la prova concreta di quanto sia necessario lasciare il giusto tempo ai giovani per esprimersi al meglio. E questo è merito del metodo di Pioli e dello staff. Sarebbe ideale rinnovasse anche lui nelle prossime settimane per suggellare quest’inizio importante.
