HomePrimo PianoRafael Leao, segnali di maturità: è questo il vero salto di qualità?

Rafael Leao, segnali di maturità: è questo il vero salto di qualità?

3 gol e 1 assist nelle ultime 5 partite e tanta, tanta qualità: questo il biglietto da visita di Rafael Leao. In totale 5 gol e 4 assist in campionato, con le reti tutte arrivate quando ha giocato come unico riferimento offensivo. Vice-Ibra da acquistare? “No, grazie” sembra aver risposto il portoghese, proprio nel momento in cui le voci si susseguivano. Una risposta alla chiacchiere ed una risposta ai suoi detrattori.

Ciò che passa quasi in secondo piano è probabilmente l’aspetto più indicativo ed importante. Si tratta della crescita a livello mentale del giocatore ex Lille. Da dove lo si intuisce? In primis il body language, quello che Pioli gli ha rimproverato a più riprese. Il sacrificio per la squadra, quasi come se volesse mettersi nei panni di chi sta sostituendo (quello alto e grosso, quello con la numero 11 sulle spalle).

Vice-Ibra o mini-Ibra? Semplicemente Rafael Leao

Un’altra statistica, un po’ particolare, spiega bene il momento del numero 17: nelle ultime 5 partite è stato intervistato ben 4 volte, tra pre-partita e post-partita. Una fesseria all’apparenza, ma potrebbe essere anche un modo per responsabilizzarlo. E va detto che, probabilmente, questa responsabilità ora lui se la sente tutta sua. Perché i suoi discorsi sono robotici, utilizza sempre le stesse parole, ma non sono parole banali. Sempre ben calibrate e molto attente.

“Noi abbiamo vinto e fatto il nostro, non dobbiamo pensare agli altri”, queste le ultime di ieri sera dopo la vittoria con il Torino. Oppure: “Dobbiamo sempre entrare per vincere le partite e restare primi in classifica“. Frasi chiare, pochi fronzoli. La mentalità di pensare partita dopo partita, quella tramandata da Stefano Pioli ai suoi giocatori, sembra colpirli tutti.

E poi il rapporto con Zlatan Ibrahimovic. Lo stesso svedese, nel post-derby, lo aveva etichettato come giocatore dal futuro certo, addirittura con un fisico quasi migliore del suo. Ricordiamo ancora tutti l’arrivo di Zlatan e come si prese sotto la sua ala protettiva il portoghese. Ora lui stesso vuole fare lo Zlatan: ripiegamenti difensivi sui calci d’angolo avversari, colpi da fuoriclasse tipo il gol al Benevento e parole importanti fuori. Non vice-Ibra, ma mini-Ibra? “No, grazie. Semplicemente Rafael Leao“.

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