Rafael Leao presenterà domani, mercoledì 28 febbraio, il suo libro “Smile, la mia vita tra calcio, musica e moda” in Mondadori Duomo a Milano. Il Corriere dello Sport ha anticipato sul proprio sito alcuni temi toccati dal giocatore portoghese sul Milan: ecco un piccolo estratto.
“Chiunque vorrebbe giocare nel Milan. Volevo rimanere per completare un periodo di crescita che avevo iniziato e per far vedere quanto ancora potevo dare come calciatore e come uomo. Il mio rinnovo non è mai stato un tira e molla per questioni di soldi, come molti hanno detto e non avevo nemmeno dubbi sulla direzione tecnica che stava prendendo la squadra. C’è voluto un po’ di tempo, ma alla firma il mio pensiero è stato chiaro: non è un patto economico, ma un patto d’amore“.
Sulla multa da pagare allo Sporting: “Per la legge italiana ora sono finalmente libero dal mio debito. Devo ringraziare anche il Milan, che in quel periodo così difficile mi è sempre stato molto vicino. Devo ringraziare certamente Giorgio Furlani. È una grande persona, ci parliamo spesso; lui cerca sempre di parlarmi in portoghese. Stessa cosa devo dire di Gerry Cardinale: ogni volta che mi vede parliamo e si vede che lui mi vuole bene e vuole che resti al Milan“.
Su Maldini e Ibrahimovic: “Qualcuno ha provato a identificare in lui un mio ‘secondo padre’. Le persone hanno questa ossessione, cercare di identificare figure paterne per i calciatori giovani e attribuirgli qualità da guru. Per me non è stato un secondo padre, ma senza di lui forse non sarei chi sono, e non avrei vinto uno scudetto. È stato unico, fondamentale, mi diceva sempre che ero un calciatore bellissimo e che lui e suo padre erano degli esteti del calcio. Poi andò via. La verità è che non so cosa sia successo, so che da un giorno all’altro è andato via e tutti noi siamo rimasti spiazzati. Sicuramente abbiamo perso un pilastro che, però, è stato sostituito da altri grandi professionisti come Furlani e Moncada, e ora anche con il contributo di Zlatan. La lezione più importante che mi ha insegnato Ibra è stata farmi vedere come bisogna sentirsi a essere un calciatore del Milan. Ora so che ogni volta che gioco devo sfruttare quell’occasione e devo uscire dal campo senza rimpianti; far vedere la mia determinazione e la forza della squadra è diventato il mio obiettivo. Che tu sia un giocatore di talento o no, devi dare il massimo. Questa era ed è la Ibra Mentality“.
![Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma) Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)](https://www.milanpress.it/wp-content/uploads/2024/02/Leao-MilanPress-4.webp)