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Leao: “Oggi sono concreto, ma devo segnare di più. Scudetto? Voglio vedere Milano rossonera. Sul futuro…”

Rafael Leao ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport alla vigilia di Milan-Juventus, big match della 23ª giornata di Serie A. Di seguito la versione integrale.

Domiamo le onde più alte, cerchiamo di prenderle sempre nel modo giusto per restare in piedi e arrivare al traguardo“.

Sull’emoji del surf e la sua esultanza in campo: “Voglio far vedere che ci sono, in tutti i sensi. Che sono sempre pronto a dare tutto per la squadra, che posso fare la differenza perché sono cresciuto“.

Sulla famiglia: “È fondamentale, mi supportano prima e dopo le partite. Mi hanno insegnato che senza sacrifici non si va da nessuna parte“.

Sulla sua infanzia nel quartiere Bairro de Jamaica ad Amora: “In quegli anni ho visto di tutto, ho vissuto tra mille difficoltà, il mio sogno era anche quello di molti bambini che non ce l’hanno fatta. Se oggi sono chi sono lo devo a quegli anni, fatti di cose semplici: un pallone, gli amici, gli affetti più cari

Su Ibrahimovic: “Zlatan è un campione che non ha mai dimenticato il passato. A me ricorda sempre di restare umile e di lavorare, lavorare, lavorare: solo così puoi fare grandi cose“.

Sulla sua crescita: “Prima non ero costante. Magari giocavo un quarto d’ora alla grande, poi mi fermavo o facevo le cose a metà, saltavo l’uomo e sbagliavo il passaggio chiave. Oggi sono diventato concreto, continuo nei 90 minuti, segno di più e faccio più assist. Gioco in una grande squadra, certo, ma ho cambiato il modo di approcciarmi alle partite. Sono deciso“.

Su come sia scattato il clic: “Un insieme di fattori. Conosco meglio la Serie A, ho avuto i consigli giusti dai miei e dal mio personal trainer. E non mi è mai mancata la fiducia della società, che mi ha sempre fatto sentire protetto, dei compagni e dell’allenatore“.

Sulla chiave tattica della svolta: “Pioli mi ha capito, sa che con i miei dribbling e i miei strappi posso fare la differenza. Prima con me curava molto l’aspetto tattico, ero più giovane e più indisciplinato. Ora non mi spiega molto, si fida di me, sa che faccio la mia parte anche quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Mi dice ‘Stai largo e punta l’uomo’: per me diventa tutto più facile. Ho giocato anche da prima punta e da ’10’, sono pronto a rifarlo se serve, ma a sinistra è un’altra cosa…“.

Sul fatto che qualcuno dica che segna ancora poco: “Che non hanno tutti i torti, posso e devo segnare di più. Lavoro tutti i giorni per diventare un grande giocatore“.

Sul paragone di Pioli con Henry: “Lo ringrazio per il paragone, parliamo di un grandissimo fuoriclasse. Io però voglio essere Rafa, voglio fare la mia strada“.

Sulle fonti di ispirazione: “Mbappé, Neymar. E nel Milan ammiravo tantissimo Kakà“.

Sull’essere pronti per lo scudetto: “Sì, siamo più forti e più maturi dell’anno scorso. Vincere il campionato è l’obiettivo, vogliamo vedere Milano tutta rossonera. Sono giovane, ma in campo mi sento adulto, e lo stesso vale per tanti miei compagni. Lo ripete anche Pioli, a me, a Sandro (Tonali, ndr), ad Alexis (Saelemaekers, ndr): ‘Siete giovani solo sulla carta di identità’

Sulle prossime due gare contro Juventus e Inter: “Due gare importantissime ma non decisive, è lunga. Con la Juve sarà difficile, è una grande squadra tornata a fare punti. Dobbiamo sfruttare il vantaggio di giocare in casa, i nostri tifosi ci caricano anche se saranno in cinquemila. Abbiamo bisogno di riprendere a vincere, siamo pronti, sappiamo che valiamo“.

Sulla preparazione della sfida alla Juventus: “Cerco di capire come posso far male a chi avrò di fronte in base alle loro caratteristiche. Ma mi lascerò guidare anche dall’istinto: io dribblo, lo faccio da quando ero piccolo, mi riesce naturale“.

Sulla sua crescita: “Questo è il Leao di cui parlavano gli osservatori quando ero ragazzino. Posso ancora migliorare, ma riesco già a incidere sui risultati con le mie qualità, sono a un buon punto del percorso“.

Su Maldini: “Lo guardavo in tv quando ero piccolo, una leggenda. Adesso mi dà consigli per migliorare, mi sento molto fortunato“.

Su quanto cambi il suo gioco a seconda del partner offensivo: “Con Giroud so che se non rientro bene per andare al tiro posso servirlo con i palloni alti perché Oli è fortissimo nel gioco aereo. Con Rebic cerchiamo più la profondità, si smarca molto velocemente. Con Ibra va bene tutto, fa gol in tutti i modi“.

Theo ha detto che il più veloce tra voi due è lui…

Sul fatto che Theo abbia detto di essere più veloce di lui: “Bella sfida! Giocarci è spettacolare, è uno dei terzini più forti al mondo. Spero di averlo accanto ancora a lungo al Milan“.

Sul futuro: “Ho altri due anni di contratto, non sono pochi. Vediamo, è ancora presto, di sicuro io qui sto benissimo“.

Sul giocare la qualificazione al Mondiale accanto a Ronaldo e lo scudetto con Ibra: “Con loro in squadra tutto è possibile. Io cerco di rimanere concentrato e di dimostrarmi all’altezza di stare al fianco di due giganti così“.

Se lo scudetto valga un tatuaggio: “Magari sì, stiamo a vedere…“.

Milan: Rafael Leao, Davide Calabria e Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Rafael Leao, Davide Calabria e Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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