La Gazzetta dello Sport nella sua versione online ha pubblicato l’intervista a Giuseppe Pancaro, un ex sia del Milan che della Lazio. Il tutto a pochi giorni dalla grande sfida di San Siro in programma domenica alle 18. Ecco le sue parole.
Sui due allenatori: “Pioli ha proseguito il lavoro dell’anno scorso, Sarri ha cambiato tutto. Il cuore è diviso, ho giocato in due squadre di campioni. Ogni partita era una lotta“.
Sullo scudetto: “Il Milan lotterà, la Lazio dipende. Maurizio è l’uomo giusto per la rivoluzione, ma gli serve tempo. Anche se la qualità non si discute“.
Sul centrocampo biancoceleste: “Luis Alberto, Leiva e Milinkovic-Savic, che dire? Forse i biancocelesti hanno il centrocampo più forte d’Italia. Non tanto come singoli, quanto per come si sposano tra loro. Si incastrano alla perfezione“.
Su Tonali: “Credo che sarà la sua stagione. Un paio di anni fa andai a vedere un allenamento dell’U21 azzurra del mio amico Di Biagio. Sandro mi impressionò, era il più giovane di tutti, anche se con Pirlo non c’è nessuna somiglianza. Giocano nello stesso ruolo, sì, ma le qualità sono molto diverse“.
Sul mercato del Milan: “Nonostante due addii pesanti come Calhanoglu e Donnarumma, il portiere più forte d’Europa ne esce rafforzato. Va fatto un applauso a Maldini: ha inciso molto sulle scelte, ridando valore a una mentalità che si era persa. Non importa chi sei o cosa hai fatto, il Milan viene prima di tutto“.
Su Kessie: “Ovviamente spero rinnovi, è un pilastro del centrocampo, ma ripeto quanto detto: il Milan viene prima dei singoli, e in questo la società sta lavorando in modo egregio. Ha rimesso il club al centro della scena. È una politica che merita rispetto“.
Su Theo Hernandez: “È uno dei terzini sinistri più forti del mondo, l’oro del Milan e adesso anche di Deschamps. Del resto ha imparato da Paolo, il migliore…“.
Su Immobile: “Ingiuste e incomprensibili. Ha vinto la Scarpa d’oro, segnato gol a raffica, ogni campionato fa 20 reti. Il suo valore non si discute“.
Su dove possa decidersi la partita secondo Pancaro: “In ripartenza. Sono due squadre letali in contropiede“.
Sulle sfide tra Milan e Lazio ai suoi tempi: “Ricordo un Lazio-Milan all’Olimpico, l’anno dello scudetto (ottobre 1999, ndr). Finì 4-4. Veron fece una partita incredibile, colpi da artista del calcio, mentre Sheva ci punì con una tripletta. Era pieno di campioni. Salas, Nesta, Boksic, Simeone. E ancora Serginho, Weah, Albertini, Maldini. Che tempi…“.