Dopo la Roma alla terza giornata, il Milan si sbarazza anche dell’altra squadra della Capitale, sconfiggendo 2-0 la Lazio a San Siro, grazie soprattutto ad un secondo tempo dominato. In attesa dell’Inter, in campo tra pochi minuti a Salerno, il Diavolo si porta da solo in vetta alla classifica di Serie A.
Milan-Lazio, primo tempo
Con tre partite a settimana, continuano le rotazioni di Pioli, che cambia cinque uomini rispetto alla trasferta di Cagliari: tornano dal primo minuto Maignan, Calabria, Giroud e Leao, mentre Kjaer concede un po’ di riposo a Thiaw. Anche Sarri opera un po’ di turnover: spazio ad Hysaj, Guendouzi e soprattutto Castellanos al posto dell’affaticato Immobile, che va in panchina. Dopo una fase di studio durata una decina di minuto, al dodicesimo arriva la prima occasione del match, ed è per la Lazio: sfruttando un movimento di Castellanos ed un errore di posizione di Kjaer, Felipe Anderson arriva davanti a Maignan, ma con il sinistro trova solo l’esterno della rete. Al minuto 28, tegola per il Milan: Pioli è costretto a sostituire Loftus-Cheek per un problema muscolare al pube, ed al suo posto inserisce Musah.
La prima chance per il Milan arriva poco dopo la mezz’ora: Leao entra in area e scarica un sinistro sul primo palo, su cui Provedel è attento a mettere in angolo. Sull’azione seguente, Felipe Anderson scarica per Castellanos che con il piattone conclude centralmente, tra le braccia di Maignan. Ad un minuto dall’intervallo, doppia clamorosa occasione per il Milan: cross basso di Musah sul quale si avventa Giroud che gira di destro trovando la parata di Provedel; sulla palla vagante si avventa Reijnders che da posizione difficile trova solo il palo. Sul ribaltamento di fronte, ancora combinazione Felipe Anderson-Castellanos, con il tiro dell’argentino che viene disinnescato da Maignan. Dopo due minuti di recupero, si conclude un primo tempo giocato con grande agonismo, ma con le porte ancora inviolate.
Milan-Lazio, secondo tempo
Nessun volto nuovo al rientro dagli spogliatoi, e la partita continua a seguire lo stesso leitmotiv del primo tempo, con tanti duelli in mezzo al campo. La prima occasione della ripresa arriva all’ora di gioco, ed è quella con cui si sblocca il match: azione manovrata di Reijnders, che apre a sinistra per Leao che alza la testa e mette al centro per l’accorrente Christian Pulisic, che con il mancino la mette alle spalle di Provedel. Cinque minuti dopo, grande anticipo di Tomori, che conduce la ripartenza, ma arrivato al limite dell’area tenta il tiro anzichè allargare per Giroud e la difesa laziale lo mura. Al settantesimo, triplo per il Diavolo: Pioli inserisce Florenzi, Okafor e Pobega per Calabria, Giroud ed Adli, con quest’ultimo che esce tra la standing ovation di San Siro. Al minuto 73, Milan vicino al raddoppio: un rimpallo fa arrivare la palla a Musah, che dal limite dell’area supera un avversario in palleggio e scarica un destro su cui Provedel è ancora bravo a mettere in corner. Sull’angolo seguente, Tomori svetta più in alto di tutti, ma il suo colpo di testa è centrale.
Sarri prova a dare una scossa ai suoi, operando quattro cambi nel giro di pochi minuti: dentro Kamada, Vecino, Pedro e Immobile. Lo spagnolo ci prova subito rientrando sul sinistro, ma la sua conclusione è debole e facile preda di Maignan. Al trentunesimo, azione fotocopia del gol, con Leao che serve ancora Pulisic, ma stavolta il suo sinistro viene respinto da Provedel. Un minuto dopo, grande azione personale di Reijnder, che taglia il campo saltando tre uomini, prima di concludere con il destro: palla sull’esterno della rete. Ad otto dalla fine, i due tecnici ultimano i cambi: dentro Chukwueze da una parte e Isaksen dall’altra, al posto rispettivamente di Pulisic e Zaccagni. A due dal novantesimo, il Milan chiude la partita: ancora imprendibile Leao sulla sinistra, che scherza Casale e poi serve a Noah Okafor il più facile dei gol a porta vuota. I cinque minuti di recupero sono pura accademia per i rossoneri, che non rischiano nulla e conducono in porto la sesta vittoria in sette giornate di campionato.