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Dal bianco al nero in meno di 4 mesi: cronistoria di una gestione maldestra del “caso-Krunic”

La realtà è che in questo momento, per lui e per noi, credo sia meglio che Krunic stia cercando un’altra squadra. Non è assolutamente vero che si è fatto fuori da solo, sono io che ho fatto delle scelte perchè vedevo che il suo rendimento non era più quello di prima“. Sono le parole, nette e senza possibilità di fraintendimenti, che Stefano Pioli ha pronunciato questo pomeriggio nella consueta conferenza stampa che precede la trasferta di domani in quel del Castellani di Empoli.

Il tecnico rossonero non ha fatto altro che confermare quanto ormai era evidente da un mese e mezzo a questa parte, quando Krunic è praticamente scomparso dalle rotazioni della squadra, non disputando nemmeno un minuto nelle ultime sette partite tra Serie A, Champions League e Coppa Italia, nonostante le tante defezioni nella rosa milanista, che hanno portato all’impiego persino di elementi della Primavera. Sono proprio le tempistiche che non convincono in questa storia, e risulta difficile comprendere come un giocatore che aveva di fatto sempre giocato, improvvisamente venga accantonato.

Cronistoria di una telenovela non proprio edificante

Non a caso, come sempre accade, i numeri non mentono. Nelle diciotto partite fino a Milan-Borussia Dortmund del 28 novembre scorso, il bosniaco aveva messo piede in campo in quattordici occasioni, dieci delle quali da titolare. I restanti quattro match (Cagliari, Lazio, andata col Dortmund e Genoa, ndr) Krunic li aveva saltati esclusivamente a causa della lesione al bicipite femorale destro accusata a fine settembre. Che il “caso-Krunic”, ci sia permesso dirlo con la massima serenità, sia stato trattato in maniera quantomeno maldestra è testimoniato anche dal fatto che parliamo di quello che fino a due mesi fa era un vero e proprio pupillo di quello stesso allenatore che oggi lo ha scaricato: 34 presenze la scorsa stagione, 35 in quella precedente, 38 nell’annata 2020/2021.

Un perno dello scacchiere tattico di Pioli: centrocampista a 3, centrocampista a 2, in alcune occasioni di emergenza anche difensore. Insomma, dal bianco al nero in poche settimane. Del resto, già in estate, Krunic era stato al centro di voci di mercato che lo volevano lontano da Milano, ma fu proprio Pioli a comunicare a Furlani e Moncada l’incedibilità dell’ex Empoli, considerato, appunto, imprescindibile dal tecnico emiliano. Che in alcune dichiarazioni dello scorso agosto confermava il tutto tramite la sua viva voce.

L’esatto contrario di quanto accaduto oggi, con il concreto rischio di mettere in difficoltà anche chi sta portando avanti le trattative per la sua cessione al Fenerbahce, considerato che il club turco che sta già facendo di tutto per tirare sul prezzo e che, evidentemente, adesso cercherà di chiude l’affare a cifre ancora più basse di quelle presumibilmente richieste dal Milan. Ormai si è arrivati al punto che non si può fare altro che dirsi addio, per mettere fine ad una telenovela non proprio edificante per il Diavolo…

Twitter: @Juan__DAv

Milan: Rade Krunic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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