Firenze è uno spartiacque nella stagione. Nella speranza che resti un unicum e che venga preso come monito, rimane un’imbarcata che una squadra di alto livello non può permettersi di incassare in nessuna circostanza.
L’attenuante può essere legata alle assenze, sopratutto nel pacchetto difensivo, ma gli errori son stati troppi e troppo grossolani. La costante emergenza potrebbe portare nuovi match in queste condizioni, pertanto serve un altro approccio.
Nella tempesta si è salvato al solito Kjær, che ha spesso vinto duelli anche con Vlahovic nel corpo a corpo, ed il giovane Kalulu. Sappiamo tutti quanto in sordina sia arrivato l’estate scorsa dal Lione, tuttavia già nella passata annata sin dalle prime battute ha dimostrato di aver potenziale.
Dopo 28 presenze tra campionato e coppe, dopo averlo visto da centrale e da terzino, dopo averne osservato la crescita anche con l’under 21 francese, possiamo dire con maggiore cognizione di causa che siamo davanti ad un prospetto di giocatore davvero interessante.
Nei mesi scorsi tanti tifosi hanno rimpianto il mancato riscatto di Dalot, che in effetti nelle seconda parte della sua esperienza rossonera ha fatto bene, ma le prestazioni di Kalulu lasciano ben sperare. Spesso è anche subentrato in partite delicate senza sfigurare, anzi dando qualcosa in più che forse non ci si aspettava, come col Porto a San Siro.
Con l’assenza di Calabria delle prossime settimane potrebbe anche trovare una continuità che potrebbe aiutarlo ulteriormente a progredire e chissà nei prossimi mesi aumentare la competitività sul ruolo contendendo una maglia da titolare allo stesso classe 1996 cresciuto nel vivaio. Insomma, una moncadata direbbero quelli bravi del Milan Twitter.