Questa sera in campo, l’Europa League è quasi un contorno. Non si vuole di certo sottovalutare la competizione, ma il Milan è al centro di molte discussioni che vanno fuori dal puro contesto sportivo. Si parla di business e della ricerca (pare) di Gerry Cardinale per trovare un investitore che possa aiutare con stadio o diventare, eventualmente, un’azionista minore.
PIF ha già discusso con il fondatore di RedBird, come conferma la Gazzetta dello Sport. I viaggi dell’americano nel Golfo Persico e la presenza di rappresentanti arabi a Milano non sono casuali. C’è un piccolo neo a riguardo: il fondo privato del Medio Oriente già controlla il Newcastle, e secondo l’articolo 5 della UEFA un proprietario non può avere due club nello stesso torneo. Curioso però come Salisburgo e Lipsia siano andati avanti senza problemi, così come il Tolosa e lo stesso Milan con qualche serie di divieti.
Non c’è solo PIF, però. Lo studio si estende in Qatar, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti, ed il fascino del Diavolo interessa da sempre in tutto il mondo. Il bilancio in positivo e la questione stadio (che deve ancora essere approvata) creano valore. Senza dimenticare che nella seconda metà del 2025 RedBird deve rimborsare ad Elliott il vendor loan di 665 milioni.
Passando ad un’altra fonte, Repubblica parla addirittura di un incontro nel weekend a Gedda per il GP della Formula Uno, il secondo della nuova stagione sportiva. Il Milan sarà al centro dei colloqui, con un’inusuale quantità di persone legate al calcio: inevitabile pensare alla presenza di investitori interessati al club. Per quanto riguarda San Siro, restano i dubbi per i mancati introiti alla chiusura temporanea dello stadio per ristrutturazione: Sala è deciso di convincere Milan e Inter con il potente costruttore WeBuild, ma i rossoneri vogliono passare a San Donato soprattutto per la visibilità che porterebbe una cittadella completamente nuova agli acquirenti.