Parliamoci chiaro: il Milan è una squadra in salute, divertente ed europea. La società, per quanto se ne possa parlare, è forte, sicura, da prendere d’esempio. Se il Milan di Pioli è la squadra campione d’Italia, con grande merito tra l’altro, bisogna anche ringraziare chi, dietro le quinte, ha riportato questo club a competere. I tifosi purtroppo non molto spesso capiscono quanto sia difficile fare calciomercato con la competizione estera, e pretendono grandi acquisti nonostante un budget giustamente riconsiderato in vista del closing di Gerry Cardinale di settembre.
Le trattative sono snervanti, lente, difficili, thriller. Ma spesso e volentieri da esse sono usciti quei campioni che oggi vengono idolatrati. Un esempio su tutti? Sandro Tonali, il tanto amato numero 8. Tutti o quasi fortunatamente l’hanno scordato, ma l’ex Brescia nell’estate del 2020 poteva andare all’Inter. La trattativa era notevolmente a favore dei nerazzurri, ma la progettualità, la pazienza portata, la fiducia (che pare essere diventato un meme, ma è fondamentale da ambo le parti per chiudere), e perché no il tifo, hanno fatto portare a casa in prestito con diritto di riscatto un futuro monumento della Nazionale Italiana.
Stessa cosa può succedere con un principe proveniente dal Belgio, Charles De Ketelaere. Abbiamo visto tutti come la trattativa sia stata un’altalena di emozioni, ma questo è successo anche per l’intrusione di un club inglese, il Leeds (ricordiamoci che si è salvato all’ultima giornata di campionato), che avrebbe preferito spendere, arrivando anche a più di 40 milioni, che investire, cosa che ha fatto il duo Maldini e Massara, mediando perfettamente e portandosi a casa il classe 2001 per circa 35 milioni.
E vi ricordate quando c’erano altre classi dirigenziali? Quando nel 2015 il Milan acquistò Andrea Bertolacci per circa 20 milioni? Oppure quando nel 2017 spese 18 milioni per Mateo Musacchio? Da anni, grazie anche ad un team di scouting di livello mondiale, il Milan preferisce investire, non sprecare soldi, e la maggior parte delle volte dobbiamo dare ragione a chi cerca i nuovi rinforzi. Kalulu, oggi uno dei top player della squadra, è valso 480.000 euro(!), ai danni di altre società che acquistano difensori per circa 50 milioni di euro senza conoscere la funzionalità nel loro organico.
Altra faccia della medaglia del saper investire, è conoscere come appena detto la funzionalità di un giocatore. Nel 2019 la società fu criticata per aver investito su due neo-retrocessi con l’Empoli, Bennacer e Krunic. Oppure, lo scambio Andre Silva-Rebic, giocatore che quando ritrova la forma sa spaccare la partita. Saelemaekers, sconosciuto giovane dell’Anderlecht, terzino che sa fare l’ala destra e viceversa.
Risultato? Secondo Transfermarkt l’attuale rosa vale circa 520 milioni, 80 milioni di euro in più rispetto all’estate 2021. E uno scudetto in più in tasca, poco male. Saper investire, finanziariamente e a livello di gioco. La frustrazione per non aver fatto il mercato del Paris Saint-Germain o della Juventus è comprensibile, ma resta la fiducia, perché la società Milan è piena di sorprese, magari non scoppiettanti a livello mediatico, ma più importanti nel rettangolo verde.