Non solo lo stadio nuovo, adesso Milan e Inter hanno trovato un nuovo oggetto di discussione con il Comune di Milano: il canone d’affitto dello stadio Meazza. L’edizione odierna de Il Corriere della Sera, infatti, riporta come i due club abbiano chiesto uno sconto a Palazzo Marino sul canone d’affitto annuale di San Siro. La motivazione principale della richiesta risiede nei mancati introiti dovuti alle restrizioni anti-Covid che hanno vietato l’ingresso del pubblico allo stadio per molti mesi.
I club, infatti, si fanno forza di quanto scritto all’articolo 5 della convenzione stipulata dalle parti nell’ormai lontano 2000, in cui è scritto che: “[…] l’eventuale limitazione, in occasione delle manifestazioni sportive, dell’utilizzo dello stadio e delle attività in esso svolte, per qualsiasi causa non imputabile a fatto o colpa delle concessionarie — è il passaggio a cui si appellano le squadre — protrattasi per un periodo superiore a trenta giorni consecutivi, comporterà una riduzione in percentuale del canone annuo che sarà proporzionale alla riduzione degli incassi rispetto a quelli percepiti dalle concessionarie nell’ultimo anno contrattuale di pieno utilizzo“.
Attualmente il canone annuo per San Siro è di 9,5 milioni di euro, che per Milan e Inter comprende esclusivamente le entrate derivate da biglietti e abbonamenti. Dai tecnici di Palazzo Marino, tale interpretazione non è ritenuta conforme né alla lettera della norma, né ai principi che presiedono all’utilizzazione di beni pubblici da parte di privati, e la voce incassi andrebbe invece riempita di tutti gli introiti legati all’uso di San Siro: pubblicità all’interno della struttura, diritti tv e ricavi della società M-I Stadio.
Le due differenti visioni hanno portato a sconti più contenuti rispetto a quelli chiesti dai club: il 22,737% (poco più di 2 milioni) per la stagione 2019/20 e il 19,59% (1.840.369 euro) per quella 2020/21. Fanno 7.258.428,67 euro d’affitto per il primo anno, 7.554.112,67 euro l’anno dopo.