HomePrimo PianoMilan, Inter ed un mercato (ancora) all’insegna del derby

Milan, Inter ed un mercato (ancora) all’insegna del derby

L’attuale standby della stagione può rivelarsi l’occasione giusta per studiare quel che saranno le fondamenta del Milan 2020/2021. Per quanto concerne l’allenatore, molti indizi portano alla nomina di Ralf Rangnick che da tempo è nel taccuino di Ivan Gazidis. In tema giocatori, invece, le cose non sono poi così chiare. A parte Biglia e Bonaventura che sono sempre più vicini alla cessione, i restanti rossoneri, tranne un paio, sono tutti nel limbo. Ecco che in estate sarà necessario intervenire sul mercato, con acquisti mirati, per prepararsi all’ennesimo assalto alla qualificazione alla Champions League. Nelle recenti settimane sono molti i profili accostati al Milan, con nomi tutto sommato coerenti alle necessità del club di via Aldo Rossi. In poche parole un elemento per reparto, dal punto che non è da escludere che gli addii potrebbero riguardare proprio tutte e tre le zone del campo. Alcuni più o meno fattibili, come Icardi e Cavani, ad altri che con le giuste mosse si potrebbe arrivare ad un accordo, come Tonali e Werner. E sullo sfondo c’è pure l’Inter di Conte…

DERBY DI MERCATO – Sì perché, come accadde la scorsa estate, saranno molti i cosiddetti derby di mercato. Uno su tutti, per accaparrarsi Sandro Tonali. Il gioiellino del Brescia rappresenterebbe l’innesto perfetto per il centrocampo che è il reparto in cui i rossoneri faticano di più. Per età, talento e prezzo, Tonali sarebbe coerente anche con i parametri imposti da Elliott. Ma non sarà così semplice. Da quanto filtra nelle ultime settimane, proprio l’Inter avrebbe incassato il forte gradimento da parte del calciatore che non escluderebbe a priori un trasferimento alla corte dei nerazzurri. Naturalmente, la maggiore potenza economica e l’ambizione di giocare già in palcoscenici importanti possono spingere il ragazzo ad accasarsi nella squadra di Antonio Conte, ma non dimentichiamoci delle parole d’amore spese proprio da Tonali nei confronti del Milan. C’è dunque speranza, ma poco tempo. I rossoneri devono accelerare o sarà battaglia persa. Altro nome, Timo Werner. Anch’egli un’ottima soluzione qualora Zlatan lasciasse il Milan ma anche qui bisognerà passare sul corpo dei cugini, come si parlò per Dries Mertens. In entrambi i casi vale il discorso fatto in precedenza. O si accetta un percorso iniziale con probabili difficoltà ma con ruolo da protagonista, oppure si intraprende la via dell’ambizione, pur rischiando di patire la concorrenza. Anche se le circostanze potrebbero cambiare con un Rangnick in più al timone.

POCHI MA BUONI – I nomi ovviamente non sono finiti qui. Potremmo parlare anche di Juan Musso, considerato da entrambi i club come l’erede del portiere odierno, o Emerson, laterale brasiliano di proprietà del Barça. Anche se, osservando quel che è accaduto la scorsa estate con Sensi e Barella, il Milan non può e non deve stare tranquillo. Ci ricordiamo tutti come la dirigenza avesse aperto una trattativa durata un paio di mesi per accaparrarsi Sensi, poi scippato in pochi istanti proprio dai cugini nerazzurri. Stessa sorte per Nicolò Barella. Leonardo si inserì durante la trattativa tra Cagliari ed Inter, incontrando più di una volta il presidente dei sardi ma a nulla servì. Probabilmente, piuttosto di riempire un calderone con decine di nomi, il Milan dovrebbe puntare su pochi profili ma mirati e talentuosi. La scorsa estate sono stati spesi circa 100 milioni di euro e quelli realmente investiti bene sono i 35 per Theo Hernandez e Bennacer. In poche parole: prenderne pochi ma buoni. E possibilmente muovendosi con rapidità per strappare il sì in anticipo rispetto alla concorrenza, Bennacer insegna.

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