Ci risiamo. È il momento dell’anno che i milanesi (e non) aspettano con ansia; è il momento in cui Milano mostra fiera al mondo le sue due fedi; è il momento in cui si va a fare due passi in città solamente per respirare e per vivere il clima di rivalità che aleggia nell’aria. Bandiere rossonere e nerazzurre ovunque ci si giri, partendo da Corso Buenos Aires, passando per Palestro e San Babila, fino ad arrivare al Duomo, tipico punto d’incontro dei tifosi la mattina del match. Meno 3 ore al calcio d’inizio, qualcuno inizia a muoversi – ovviamente sulle note di qualche coro-sfottò – per evitare la calca pre-partita, c’è chi prende il tram 16 e chi la metro. L’aria è sempre più rarefatta, la tensione inizia a diventare ansia, ma il sorriso, quello rimane sulla bocca di tutti: è il Derby della Madonnina.
Un derby che negli anni subito dopo Berlusconi e Moratti, aveva un pò perso il proprio fascino, scendevano in campo due squadre mediocri, che puntavano ad un posto almeno in Europa League. Tutta un’altra musica invece dal 2020 in avanti, dove le due squadre meneghine si sono sempre contese lo Scudetto (ad eccezione della scorsa stagione, complice il capolavoro partenopeo), e addirittura una finale di Champions League. Il livello continua ad alzarsi ogni anno che passa, e la città di Milano ringrazia.
IL DERBY DELLE ECCELLENZE
La stagione attuale vede le due squadre a punteggio pieno (9), dopo 3 partite disputate da entrambe in maniera impeccabile. Domani sarà il primo “Momento della verità” di questo campionato, davanti ad un San Siro a tinte nerazzurre (l’Inter giocherà in “casa“) scenderà in campo un Milan voglioso di fermare l’emorragia di sconfitte consecutive nei derby (4), e un Inter ricca di certezze e sicura di poter infliggere ancora dolore al Diavolo.
Spostando leggermente la lente d’ingrandimento, ci si può focalizzare soprattutto sui giocatori che domani saranno in campo: la caratura delle figure presenti, da una parte e dall’altra, è molto elevata. Bastoni, Barella, Dimarco e Lautaro da una parte; Maignan, Theo, Pulisic, Giroud e Leao dall’altra. Questi nomi raccontano, in breve, come Inter e Milan cerchino di ritornare ad essere potenti, ma soprattutto temute. È arrivato il momento di smettere di ricordare i bei momenti del passato, ma pensare al futuro, perché solo così si può rinascere dalle proprie ceneri, solo così si può far capire a tutti che si, il passato è stato bello, ma – come canta Ligabue – “Il meglio deve ancora venire“.
Ad ogni modo, sono tantissimi i top player a livello mondiale che calcheranno il terreno di San Siro domani sera, e che si daranno battaglia: al vincitore spetta la gloria, mentre al perdente le prime critiche, così è il calcio.