“Incredibile, inarrestabile, immarcescibile, sempre Ibra”, così la telecronaca di Sky Sport esaltava Zlatan Ibrahimovic per il gol al 93′ contro il Verona. “Implacabile” è l’aggettivo che utilizza oggi il Corriere dello Sport per descriverlo. È l’uomo decisivo, nel bene e nel male, di questo Milan, uno dei più determinanti in tutta la Serie A, anche alla veneranda età di 39 anni.
Lo svedese, però, non si ferma ai gol, lui assiste anche in compagni. Il gol di Kessie contro l’Udinese è l’esempio lampante di questa affermazione. Il numero 11 si diverte a far registrare nuovi record, quello dei gol consecutivi e quello dei gol in questo inizio campionato, ma al contempo è pure 5° nella classifica dei marcatori dei top 5 campionati europei nel 2020. 18 reti, una in meno di Erling Haaland 4°, mentre i primi 3 sono Ronaldo, Lewandowski ed Immobile. Ciò che non funziona sono i calci di rigore, per i quali ha una media realizzati del 50% in questo 2020 (4 su 8). In tutta la sua carriera aveva sbagliato solo il 12% di tiri dal dischetto, 11 su 90. Dall’inizio della stagione ha anche il record negativo per i 3 errori nei penalties contro Inter, Sparta Praga e Verona, nessuno come lui nei top 5 campionati europei. Dopo l’ultimo contro i gialloblu ha subito fatto un passo indietro, dicendo che i prossimi li tirerà Kessie. Sarà davvero così? Chissà.