Gira che ti rigira finiamo sempre lì. E’ lui, Zlatan Ibrahimovic, l’uomo che si prende la scena, a partire dalle attenzioni dei tifosi milanisti che ripongono nel suo carisma e nei suoi piedi ogni possibilità di scossa dopo la sconfitta nel derby. Sarà così anche domani sera, nel match-clou dell’Olimpico contro la Roma, un vero e proprio scontro diretto per la zona Champions. Una sfida che sarà la vigilia di uno scossone mediatico senza precedenti: la partenza dello svedese per Sanremo per la sua partecipazione al Festival a partire da martedì.

Tra un impegno e l’altro, Zlatan avrà la grande occasione di catalizzare l’attenzione degli italiani in un’edizione del Festival inevitabilmente diversa a causa del Covid. La sfida infrasettimanale contro l’Udinese e la trasferta di Verona in programma domenica 7 marzo saranno quasi un contorno alle serate sul palco dell’Ariston, dove Ibra ancora non si sa cosa farà, ma già incuriosisce tutti. Lavorerà in solitaria, con preparatore e fisioterapista inviati dal Milan in Riviera, certi come sono in via Aldo Rossi che in campo prevarrà la professionalità di un fuoriclasse decisivo anche a quarant’anni.

Le sfide non finiranno qui. C’è una qualificazione Champions da conquistare, uno scudetto da contendere all’Inter, un’Europa League ancora da giocare con l’urna degli ottavi di finale che hao giocato un altro scherzo a Zlatan, tanto per mettergli ulteriore pepe: l’incrocio con il Manchester United. Di tutte le esperienze in Europa, infatti, quella in Inghilterra fu tra le meno brillanti per il bomber rossonero, soprattutto a causa del grave infortunio che gli fece saltare la finale proprio di Europa League vinta contro l’Ajax dalla squadra allora allenata da José Mourinho. Prima di emigrare a Los Angeles, ci fu un nuovo tentativo, ma Manchester sembrava essere il capolinea della carriera europea di Ibra. Invece, il Milan ha ribaltato ogni pronostico. E ora potrebbe farlo anche sul campo in una sfida che più che un ottavo sembra una finalissima.